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Prima lettera ai Corinzi 10:1-22

Prima lettera ai Corinzi 10:1-22 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, passarono tutti attraverso il mare, furono tutti battezzati nella nuvola e nel mare, per essere di Mosè; mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale, bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo. Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque: infatti furono abbattuti nel deserto. Or queste cose avvennero per servire da esempio a noi, affinché non siamo bramosi di cose cattive, come lo furono costoro, e perché non diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto è scritto: «Il popolo si sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi». Non fornichiamo come alcuni di loro fornicarono, e ne caddero in un giorno solo ventitremila. Non tentiamo Cristo come alcuni di loro lo tentarono, e perirono morsi dai serpenti. Non mormorate come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore. Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche. Perciò, chi pensa di stare in piedi guardi di non cadere. Nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare. Perciò, miei cari, fuggite l’idolatria. Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi su quel che dico. Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo non è forse la comunione con il corpo di Cristo? Siccome vi è un unico pane, noi, che siamo molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell’unico pane. Guardate l’Israele secondo la carne: quelli che mangiano i sacrifici non hanno forse comunione con l’altare? Che cosa sto dicendo? Che la carne sacrificata agli idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa? Tutt’altro; io dico che le carni che i pagani sacrificano, le sacrificano ai demòni e non a Dio; ora io non voglio che abbiate comunione con i demòni. Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. O vogliamo forse provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di lui?

Prima lettera ai Corinzi 10:1-22 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, passarono tutti attraverso il mare, furono tutti battezzati nella nuvola e nel mare, per essere di *Mosè; mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale, bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo. Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque: infatti furono abbattuti nel deserto. Or queste cose avvennero per servire da esempio a noi, affinché non siamo bramosi di cose cattive, come lo furono costoro, e perché non diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto è scritto: «Il popolo si sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi». Non fornichiamo come alcuni di loro fornicarono e ne caddero, in un giorno solo, ventitremila. Non tentiamo il Signore, come alcuni di loro lo tentarono, e perirono, morsi dai serpenti. Non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore. Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche. Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere. Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscirne, affinché la possiate sopportare. Perciò, miei cari, fuggite l'idolatria. Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi su quel che dico. Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo? Siccome vi è un unico pane, noi, che siamo molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell'unico pane. Guardate l'*Israele secondo la carne: quelli che mangiano i sacrifici non hanno forse comunione con l'altare? Che cosa sto dicendo? Che la carne sacrificata agli idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa? Tutt'altro; io dico che le carni che i pagani sacrificano, le sacrificano ai demòni e non a Dio; ora io non voglio che abbiate comunione con i demòni. Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. O vogliamo forse provocare il Signore a gelosia? Siamo noi piú forti di lui?

Prima lettera ai Corinzi 10:1-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Voglio che non dimentichiate, fratelli, come tutti i nostri antenati attraversarono il Mar Rosso e camminarono protetti dalla nuvola. Tutti sono stati battezzati nella nuvola e nel mare per essere uniti a Mosè. Tutti hanno mangiato lo stesso cibo spirituale e bevuto la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti alla stessa roccia spirituale che li accompagnava. Quella roccia era il *Cristo. Tuttavia la maggior parte di loro non fu gradita a Dio, e morirono nel deserto. Questi fatti sono accaduti molto tempo fa. Essi sono un esempio perché impariamo a non desiderare il male come loro. Quindi non adorate gli idoli come hanno fatto alcuni di loro. La *Bibbia afferma: Il popolo si sedette per mangiare e per bere, poi si mise a far baldoria. Non abbandoniamoci all’immoralità come fecero una parte di loro, tanto che in un sol giorno ne morirono ventitremila. Non mettiamo Dio alla prova come hanno fatto alcuni di loro, che poi morirono avvelenati dai serpenti. Non vi lamentate come hanno fatto alcuni di loro, i quali, di conseguenza, furono distrutti dall’*angelo sterminatore. Questi fatti che sono accaduti a loro diventano un esempio per noi. Sono stati scritti nella Bibbia perché siano un severo ammonimento per noi che viviamo in un tempo vicino alla fine. Dunque, chi si sente sicuro, stia attento a non cadere. Tutte le difficoltà che avete dovuto affrontare non sono state superiori alle vostre forze. Perché Dio mantiene le sue promesse e non permetterà che siate tentati al di là delle vostre forze. Nel momento della tentazione Dio vi dà la forza di resistere e di vincere. Perciò, carissimi, non adorate gli idoli. Vi parlo come a persone intelligenti: giudicate quel che dico. Pensate al calice per il quale ringraziamo Dio: quando lo beviamo ci mette in comunione col sangue di Cristo; e il pane che spezziamo ci mette in comunione con il corpo di Cristo. Vi è un solo pane e quindi formiamo un solo corpo, anche se siamo molti, perché tutti insieme mangiamo quell’unico pane. Osservate il popolo d'Israele. Quelli che mangiano la carne del *sacrificio sono in comunione con il dio dell’*altare. Con questo, non voglio dire che quando un sacrificio è offerto a un idolo abbia qualche valore o che l’idolo stesso valga qualcosa. Intendo invece dire che i pagani, quando fanno un sacrificio, lo offrono ai demòni, non certo a Dio. E io non voglio che siate in comunione con i demòni. Non potete infatti bere il calice del Signore e quello dei demòni. Non potete mangiare alla tavola del Signore e alla tavola dei demòni. Vogliamo forse scatenare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui?

Prima lettera ai Corinzi 10:1-22 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

ORA, fratelli, io non voglio che ignoriate che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, e che tutti passarono per lo mare; e che tutti furono battezzati in Mosè, nella nuvola, e nel mare; e che tutti mangiarono il medesimo cibo spirituale; e che tutti bevvero la medesima bevanda spirituale; perciocchè bevevano della pietra spirituale, che li seguitava; or quella pietra era Cristo. Ma Iddio non gradì la maggior parte di loro; perciocchè furono abbattuti nel deserto. Or queste cose furon figure a noi; acciocchè noi non appetiamo cose malvage, siccome anch'essi le appetirono. E che non diveniate idolatri, come alcuni di loro; secondo ch'egli è scritto: Il popolo si assettò per mangiare, e per bere, poi si levò per sollazzare. E non fornichiamo, come alcuni di loro fornicarono, onde ne caddero in un giorno ventitremila. E non tentiamo Cristo, come ancora alcuni di loro lo tentarono, onde perirono per li serpenti. E non mormoriate, come ancora alcuni di loro mormorarono, onde perirono per lo distruttore. Or tutte queste cose avvennero loro per servir di figure; e sono scritte per ammonizion di noi, ne' quali si sono scontrati gli ultimi termini de' secoli. Perciò, chi si pensa star ritto, riguardi che non cada. Tentazione non vi ha ancora colti, se non umana; or Iddio è fedele, il qual non lascerà che siate tentati sopra le vostre forze; ma con la tentazione darà l'uscita, acciocchè la possiate sostenere. PERCIÒ, cari miei, fuggite dall'idolatria. Io parlo come ad intendenti; giudicate voi ciò che io dico. Il calice della benedizione, il qual noi benediciamo, non è egli la comunione del sangue di Cristo? il pane, che noi rompiamo, non è egli la comunione del corpo di Cristo? Perciocchè vi è un medesimo pane, noi, benchè molti, siamo un medesimo corpo; poichè partecipiamo tutti un medesimo pane. Vedete l'Israele secondo la carne; non hanno coloro che mangiano i sacrificii comunione con l'altare? Che dico io adunque? che l'idolo sia qualche cosa? o che ciò che è sacrificato agl'idoli sia qualche cosa? Anzi dico, che le cose che i Gentili sacrificano, le sacrificano a' demoni, e non a Dio; or io non voglio che voi abbiate comunione co' demoni. Voi non potete bere il calice del Signore, e il calice de' demoni; voi non potete partecipar la mensa del Signore, e la mensa de' demoni. Vogliamo noi provocare il Signore a gelosia? siamo noi più forti di lui?