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Primo libro delle Cronache 16:8-43

Primo libro delle Cronache 16:8-43 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

«Lodate il SIGNORE, invocate il suo nome; fate conoscere le sue gesta fra i popoli. Cantategli, salmeggiategli, meditate su tutte le sue meraviglie. Gloriatevi del suo santo nome; si rallegri il cuore di quelli che cercano il SIGNORE! Cercate il SIGNORE e la sua forza, cercate sempre il suo volto! Ricordatevi delle meraviglie che egli ha fatte, dei suoi miracoli e dei giudizi della sua bocca, o voi, discendenza d’Israele, suo servo, figli di Giacobbe, suoi eletti! Egli, il SIGNORE, è il nostro Dio; i suoi giudizi si impongono su tutta la terra. Ricordatevi per sempre del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni, del patto che fece con Abraamo, del suo giuramento fatto a Isacco e che confermò a Giacobbe come uno statuto, a Israele come un patto eterno, dicendo: “A te darò il paese di Canaan come tua parte di eredità”. Non erano allora che poca gente, pochissimi e stranieri nel paese, e andavano da una nazione all’altra, da un regno a un altro popolo. Egli non permise a nessuno di opprimerli; anzi, castigò dei re per amor loro, dicendo: “Non toccate i miei unti e non fate male ai miei profeti”. Cantate al SIGNORE, abitanti di tutta la terra, annunciate di giorno in giorno la sua salvezza! Raccontate la sua gloria fra le nazioni e le sue meraviglie fra tutti i popoli! Perché il SIGNORE è grande e degno di sovrana lode; egli è tremendo sopra tutti gli dèi. Poiché tutti gli dèi dei popoli sono idoli vani, ma il SIGNORE ha fatto i cieli. Splendore e maestà sono davanti a lui, forza e gioia sono nella sua dimora. Date al SIGNORE, o famiglie dei popoli, date al SIGNORE gloria e forza. Date al SIGNORE la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi davanti al SIGNORE vestiti di sacri ornamenti, tremate davanti a lui, abitanti di tutta la terra! Il mondo è stabile e non sarà smosso. Si rallegrino i cieli e gioisca la terra! Si dica fra le nazioni: “Il SIGNORE regna”. Risuoni il mare e quanto esso contiene; esulti la campagna e tutto quel che è in essa. Gli alberi delle foreste esultino davanti al SIGNORE, poiché egli viene a giudicare la terra. Celebrate il SIGNORE, perché egli è buono, perché la sua bontà dura per sempre. E dite: “Salvaci, o Dio della nostra salvezza! Raccoglici fra le nazioni e liberaci, affinché celebriamo il tuo santo nome e mettiamo la nostra gloria nel lodarti”. Benedetto sia il SIGNORE, Dio d’Israele, d’eternità in eternità!» E tutto il popolo disse: «Amen!» e lodò il SIGNORE. Poi Davide lasciò là, davanti all’arca del patto del SIGNORE, Asaf e i suoi fratelli perché fossero sempre di servizio davanti all’arca, secondo le necessità di ogni giorno. Lasciò Obed-Edom e Cosa e i loro fratelli, in numero di sessantotto: Obed-Edom, figlio di Iedutun, e Cosa, come portieri. Lasciò pure il sacerdote Sadoc e i sacerdoti suoi fratelli davanti al tabernacolo del SIGNORE, sull’alto luogo che era a Gabaon, perché offrissero olocausti al SIGNORE, sull’altare degli olocausti, sempre, mattina e sera, ed eseguissero tutto quello che sta scritto nella legge che il SIGNORE ha prescritto a Israele. Con essi erano Eman, Iedutun e gli altri che erano stati scelti e designati per nome per lodare il SIGNORE, perché la sua bontà dura in eterno. Eman e Iedutun erano con essi, con trombe e cembali per la musica, e con degli strumenti per i cantici in lode di Dio. I figli di Iedutun erano addetti alla porta. Tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua, e Davide se ne ritornò per benedire la propria casa.

Primo libro delle Cronache 16:8-43 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

«Lodate il Signore, invocate il suo nome; fate conoscere le sue gesta fra i popoli. Cantategli, salmeggiategli, meditate su tutte le sue meraviglie. Gloriatevi del suo santo nome; si rallegri il cuore di quelli che cercano il Signore! Cercate il Signore e la sua forza, cercate sempre il suo volto! Ricordatevi delle meraviglie che egli ha fatte, dei suoi miracoli e dei giudizi della sua bocca, o voi, discendenza d'Israele, suo servo, figli di *Giacobbe, suoi eletti! Egli, il Signore, è il nostro Dio; i suoi giudizi si impongono su tutta la terra. Ricordatevi per sempre del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni, del patto che fece con *Abramo, del suo giuramento fatto a *Isacco, e che confermò a Giacobbe come uno statuto, a Israele come un patto eterno, dicendo: «A te darò il paese di *Canaan come tua parte di eredità». Non erano allora che poca gente, pochissimi e stranieri nel paese, e andavano da una nazione all'altra, da un regno a un altro popolo. Egli non permise a nessuno di opprimerli; anzi, castigò dei re per amor loro, dicendo: «Non toccate i miei *unti e non fate male ai miei *profeti». Cantate al Signore, abitanti di tutta la terra, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza! Raccontate la sua gloria fra le nazioni e le sue meraviglie fra tutti i popoli! Perché il Signore è grande e degno di sovrana lode; egli è tremendo sopra tutti gli dèi. Poiché tutti gli dèi dei popoli son idoli vani, ma il Signore ha fatto i cieli. Splendore e maestà sono davanti a lui, forza e gioia sono nella sua dimora. Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e forza. Date al Signore la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi davanti al Signore vestiti di sacri ornamenti, tremate davanti a lui, abitanti di tutta la terra! Il mondo è stabile e non sarà smosso. Si rallegrino i cieli e gioisca la terra! Si dica fra le nazioni: «Il Signore regna». Risuoni il mare e quanto esso contiene; esulti la campagna e tutto quel che è in essa. Gli alberi delle foreste esultino davanti al Signore, poich'egli viene a giudicare la terra. Celebrate il Signore, perché egli è buono, perché la sua bontà dura per sempre. E dite: «Salvaci, o Dio della nostra salvezza! Raccoglici fra le nazioni e liberaci, affinché celebriamo il tuo santo nome e mettiamo la nostra gloria nel lodarti». Benedetto sia il Signore, Dio d'Israele, d'eternità in eternità! E tutto il popolo disse: «Amen»; e lodò il Signore. Poi Davide lasciò là, davanti all'arca del patto del Signore, Asaf e i suoi fratelli perché fossero sempre di servizio davanti all'arca, secondo le necessità di ogni giorno. Lasciò Obed-Edom e Cosa e i loro fratelli, in numero di sessantotto: Obed-Edom, figlio di Iedutun, e Cosa, come portieri. Lasciò pure il sacerdote *Sadoc e i sacerdoti suoi fratelli davanti al *tabernacolo del Signore, sull'alto luogo che era a Gabaon, perché offrissero olocausti al Signore, sull'altare degli olocausti, sempre, mattina e sera, ed eseguissero tutto quello che sta scritto nella legge che il Signore ha prescritto a Israele. Con essi erano Eman, Iedutun, e gli altri che erano stati scelti e designati per nome per lodare il Signore, perché la sua bontà dura in eterno. Eman e Iedutun erano con essi, con trombe e cembali per la musica, e con degli strumenti per i cantici in lode di Dio. I figli di Iedutun erano addetti alla porta. Tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua, e Davide se ne ritornò per benedire la propria casa.

Primo libro delle Cronache 16:8-43 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Lodate il Signore, invocate il suo nome, fate conoscere le sue opere agli altri popoli. Cantate, suonate per lui, raccontate tutti i suoi prodigi. Siate fieri di lui, il Dio santo; gioite voi che cercate il Signore! Cercate il Signore e la sua forza, non stancatevi di ricercare la sua presenza. Ricordatevi le meraviglie che egli ha fatto, non dimenticate i suoi miracoli e le sentenze uscite dalla sua bocca, voi, discendenti d'Israele suo servo, figli di Giacobbe, da lui scelti! È lui il Signore, il nostro Dio, che governa tutta la terra. Non dimenticate mai la sua alleanza, parola data per mille generazioni, alleanza conclusa con Abramo, giuramento fatto a Isacco, decisione confermata a Giacobbe, promessa eterna in favore d'Israele, quando egli disse: «Ti do la terra di Canaan, come eredità assegnata a te!». Erano allora un piccolo numero, solo un gruppo di emigranti. Vagavano da una nazione all’altra, passavano da un regno a un altro popolo. Ma Dio non permise a nessuno di opprimerli, e per difenderli minacciò anche i re: «Non toccate i miei consacrati, non fate del male ai miei profeti!». Cantate al Signore, abitanti del mondo. Ogni giorno annunziate: è lui che ci salva! Raccontate la sua gloria a tutte le nazioni, a tutti i popoli narrate le sue imprese. Grande è il Signore, e degno di lode, più terribile di tutti gli dèi. Gli dèi dei popoli sono un nulla. Il Signore ha fatto l’universo: attorno a lui splendore e maestà, nel suo santuario potenza ed esultanza. Rendete al Signore, popoli del mondo, rendete al Signore gloria e potenza, rendete a lui la gloria che gli spetta. Entrate con offerte nel suo tempio, adoratelo quando appare nella santità; tremate davanti a lui, abitanti del mondo. Egli rende stabile il mondo, che non sarà mai scosso. Si rallegrino i cieli, esulti la terra, e dicano a tutti gli uomini: Dio regna. Frema il mare, e quanto contiene, sia in festa tutta la campagna, danzino di gioia gli alberi del bosco, davanti al Signore che viene a giudicare la terra. Lodate il Signore: egli è buono, eterno è il suo amore per noi. Dite a lui: «Salvaci, Dio, nostro Salvatore! Liberaci e salvaci dalle nazioni straniere e renderemo grazie al tuo santo nome, felici di cantare le tue lodi. Benedetto il Signore, Dio d'Israele, di generazione in generazione». Allora tutto il popolo acclamò: «Amen! Alleluia!». Davide incaricò Asaf e i suoi parenti di curare tutti i giorni, con regolarità, il servizio davanti all’arca dell'alleanza del Signore. Affidò l’incarico di portinai a Obed-Edom figlio di Iedutùn, aiutato da sessantotto parenti e da Cosa. Davide affidò al sacerdote Sadoc e ai suoi parenti l’incarico del culto nell’Abitazione del Signore posta in Gàbaon, sulla collina. Ogni mattina e ogni sera, regolarmente, essi dovevano bruciare al Signore sacrifici sull’altare e applicare tutte le norme scritte nella legge che il Signore aveva stabilito per gli Israeliti. Erano aiutati da Eman, da Iedutùn e da altri che erano stati scelti personalmente per lodare il Signore con il canto, che dice: «Eterno è il suo amore per noi». Eman e Iedutùn avevano trombe e cembali per i suonatori e tutti gli strumenti per cantare le lodi di Dio. I figli di Iedutùn erano portinai. Terminata la festa del trasporto dell'arca tutti ritornarono alle loro case. Anche Davide andò a salutare la sua famiglia.

Primo libro delle Cronache 16:8-43 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Celebrate il Signore, predicate il suo Nome, E fate chiari e conti i suoi fatti fra i popoli. Cantate a lui, salmeggiategli, Ragionate di tutte le sue maraviglie. Gloriatevi nel Nome della sua santità; Rallegrisi il cuor di coloro che cercano il Signore. Cercate il Signore, e la sua forza; Ricercate del continuo la sua faccia. Ricordate le sue maraviglie ch'egli ha fatte; I suoi miracoli, e i giudicii della sua bocca; O progenie d'Israele, suo servitore; Figliuoli di Giacobbe, suoi eletti. Egli è il Signore Iddio nostro; I suoi giudicii sono per tutta la terra. Ricordatevi in perpetuo del suo patto, E in mille generazioni della parola ch'egli ha comandata; Del suo patto, ch'egli fece con Abrahamo, E del suo giuramento ch'egli diede ad Isacco. Il quale egli confermò a Giacobbe, per istatuto; E ad Israele, per patto eterno; Dicendo: Io ti darò il paese di Canaan, Per sorte della vostra eredità; Quantunque voi siate in piccol numero, Ben poca gente, e forestieri in esso. E mentre essi andavano qua e là da una gente ad un'altra, E da un regno ad un altro popolo; Non permise che alcuno li oppressasse, Anzi castigò dei re per amor loro, Dicendo: Non toccate i miei Unti, E non fate male a' miei profeti. Cantate al Signore, o abitanti di tutta la terra, Predicate tuttodì la sua salute. Raccontate la sua gloria fra le genti, Le sue maraviglie fra tutti i popoli. Perciocchè il Signore è grande, e degno di gran laude; Ed è tremendo sopra tutti gl'iddii. Perciocchè tutti gl'iddii de' popoli sono idoli; Ma il Signore ha fatti i cieli. Maestà e magnificenza sono davanti a lui; Forza e letizia sono nel luogo dove egli abita. O voi, nazioni de' popoli, rendete al Signore, Rendete al Signore gloria e potenza; Rendete al Signore la gloria dovuta al suo Nome; Recate offerte, e venite davanti a lui; Adorate il Signore nel magnifico santuario. Tremate, o abitanti di tutta la terra, per la sua presenza; Certo il mondo sarà stabilito, senza potere esser più smosso. Rallegrinsi i cieli, e festeggi la terra, E dicasi fra le genti: Il Signore regna. Risuoni il mare, e quello che in esso si contiene; Festeggino le campagne, e tutto quello ch'è in esse. Allora gli alberi delle selve sclameranno di allegrezza, Per la presenza del Signore; Perciocchè egli viene per giudicar la terra. Celebrate il Signore; perciocchè egli è buono; Perciocchè la sua benignità è in eterno. E dite: Salvaci, o Dio della nostra salute, Raccoglici, e riscuotici dalle nazioni; Acciocchè celebriamo il Nome della tua santità, E ci gloriamo nella tua laude. Benedetto sia il Signore Iddio d'Israele da un secolo all'altro. E tutto il popolo disse: Amen; e lodò il Signore. DAVIDE adunque lasciò quivi, davanti all'Arca del Patto del Signore, Asaf e i suoi fratelli, per ministrar del continuo davanti all'Arca, giorno per giorno del continuo. Lasciò ancora Obed-Edom, figliuolo di Iedutun, ed Hosa, co' lor fratelli, in numero di sessantotto. Lasciò eziandio il sacerdote Sadoc, co' sacerdoti suoi fratelli, davanti al Tabernacolo del Signore, nell'alto luogo ch' era in Gabaon; per offerir del continuo, sera e mattina, olocausti al Signore sopra l'Altare degli olocausti; e per far tutto quello che è scritto nella Legge del Signore, la quale egli ha data ad Israele. E con loro, erano Heman, e Iedutun, e gli altri ch'erano stati eletti, e nominatamente ordinati per celebrare il Signore perciocchè la sua benignità è in eterno; erano, dico, con loro Heman, e Iedutun, con trombe, e con cembali, per li sonatori, e con altri strumenti della musica di Dio. E i figliuoli di Iedutun aveano la cura della porta. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua. E Davide se ne ritornò per benedire la casa sua.