Primo libro delle Cronache 12:8-18
Primo libro delle Cronache 12:8-18 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Alcuni eziandio de' Gaditi si appartarono per ridursi appresso a Davide, nella fortezza nel deserto, uomini prodi nelle armi, e guerrieri, armati di rotelle e di scudi; e parevano leoni in faccia, e cavriuoli in su i monti, in velocità. Ezer era il primo, Obadia il secondo, Eliab il terzo, Mismanna il quarto, Geremia il quinto, Attai il sesto, Eliel il settimo, Iohanan l'ottavo, Elzabad il nono, Geremia il decimo, Macbannai l'undecimo. Costoro, d'infra i figliuoli di Gad, furono capitani dell'esercito; il minimo comandava a cent'uomini, il maggiore a mille. Questi furono quelli che passarono il Giordano al primo mese, quando è pieno fin sopra tutte le sue rive; e cacciarono tutti quelli che stavano nelle valli, verso Oriente, e verso Occidente. Vennero ancora de' figliuoli di Beniamino, e di Giuda, a Davide, nella fortezza. E Davide uscì loro incontro, e parlò loro, e disse: Se voi siete venuti a me da buoni amici, per soccorrermi, l'animo mio sarà inverso voi, per esser in buona unione insieme; ma se siete venuti per tradirmi a' miei nemici, quantunque non vi sia alcuna violenza nelle mie mani, l'Iddio de' nostri padri lo vegga, e ne faccia la punizione. Allora lo Spirito investì Amasai, capo di que' capitani; ed egli disse: Noi siamo tuoi, o Davide, e staremo teco, o figliuolo d'Isai. Pace, pace a te, e pace a quelli che ti soccorrono; conciossiachè l'Iddio tuo ti soccorra. E Davide li accolse, e li costituì fra i capitani delle sue schiere.
Primo libro delle Cronache 12:8-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Ioela e Zebadia, figli di Ieroam, da Ghedor. Alcuni uomini, fra i Gaditi, partirono per recarsi da Davide nella fortezza del deserto; erano uomini forti e valorosi, addestrati alla guerra, che sapevano maneggiare scudo e lancia, dalle facce leonine e veloci come gazzelle sui monti. Ezer era il capo; Obadia il secondo; Eliab il terzo; Mismanna il quarto; Geremia il quinto; Attai il sesto; Eliel il settimo; Iocanan l’ottavo; Elzabad il nono; Geremia il decimo; Macbannai l’undicesimo. Questi erano dei figli di Gad, capi dell’esercito; il più piccolo teneva fronte a cento; il più grande a mille. Questi sono quelli che passarono il Giordano il primo mese, quando era straripato dappertutto, e misero in fuga tutti gli abitanti delle valli, a oriente e a occidente. Anche dei figli di Beniamino e di Giuda andarono da Davide, nella fortezza. Davide uscì loro incontro e si rivolse loro, dicendo: «Se venite da me con il proposito di soccorrermi, il mio cuore sarà unito al vostro; ma se venite per tradirmi e darmi nelle mani dei miei avversari, mentre io non commetto nessuna violenza, il Dio dei nostri padri lo veda e faccia giustizia!»
Primo libro delle Cronache 12:8-18 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Ioela e Zebadia, figli di Ieroam, da Ghedor. Alcuni uomini, fra i *Gaditi, partirono per recarsi da Davide nella fortezza del deserto; erano uomini forti e valorosi, addestrati alla guerra, che sapevano maneggiare scudo e lancia, dalle facce leonine, e veloci come gazzelle sui monti. Ezer era il capo; Obadia, il secondo; Eliab, il terzo; Mismanna, il quarto; Geremia, il quinto; Attai, il sesto; Eliel, il settimo; Ioanan, l'ottavo; Elzabad, il nono; Geremia, il decimo; Macbannai, l'undicesimo. Questi erano dei figli di Gad, capi dell'esercito; il piú piccolo teneva fronte a cento; il piú grande a mille. Questi son quelli che passarono il *Giordano il primo mese, quand'era straripato dappertutto, e misero in fuga tutti gli abitanti delle valli, a oriente e a occidente. Anche dei figli di Beniamino e di *Giuda andarono da Davide, nella fortezza. Davide uscí loro incontro, e si rivolse a loro, dicendo: «Se venite da me con il proposito di soccorrermi, il mio cuore sarà unito al vostro; ma se venite per tradirmi e darmi nelle mani dei miei avversari, mentre io non commetto nessuna violenza, il Dio dei nostri padri lo veda, e faccia giustizia!»
Primo libro delle Cronache 12:8-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Ioelà e Zebadia figli di Ierocàm da Ghedor. Altri guerrieri vennero dalla tribù di Gad per unirsi a Davide, quando si trovava nel suo nascondiglio fortificato nel deserto. Erano combattenti esercitati alla guerra, armati di scudo e di lancia, terribili come leoni e veloci come le gazzelle sui monti. Il loro capo era Ezer e, dopo di lui, ce n’erano altri dieci: Abdia, Eliàb, Mismannà, Geremia, Attai, Elièl, Giovanni, Elzabàd, un altro Geremia e Macbannai. Questi uomini della tribù di Gad erano tutti comandanti: i più esperti comandavano mille uomini, i più giovani ne comandavano cento. Una volta questi guerrieri attraversarono il Giordano durante le piene del primo mese, anche se le acque avevano allagato tutti i terreni circostanti. Poi cacciarono tutti gli abitanti della valle sia a est sia a ovest. Anche un gruppo di uomini delle tribù di Beniamino e di Giuda si presentò nel nascondiglio di Davide. Egli uscì a incontrarli e disse: «Se venite da me per amicizia e con l’intenzione di aiutarmi, io vi accolgo volentieri con me. Se invece venite per consegnarmi a tradimento ai miei nemici, dal momento che io non ho commesso nessuna ingiustizia, il Dio dei nostri padri giudichi e vi punisca».