Poichè io non riconosco ciò che io opero; perciocchè, non ciò che io voglio quello fo, ma, ciò che io odio quello fo. Ora, se ciò che io non voglio, quello pur fo, io acconsento alla legge ch' ella è buona. Ed ora non più io opero quello, anzi l'opera il peccato che abita in me. Perciocchè io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poichè ben è in me il volere, ma di compiere il bene, io non ne trovo il modo. Perciocchè, il bene che io voglio, io nol fo; ma il male che io non voglio, quello fo. Ora, se ciò che io non voglio quello fo, non più io opero quello, anzi l'opera il peccato che abita in me. Io mi trovo adunque sotto questa legge: che volendo fare il bene, il male è presso a me. Perciocchè io mi diletto nella legge di Dio, secondo l'uomo di dentro. Ma io veggo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro alla legge della mia mente, e mi trae in cattività sotto alla legge del peccato, che è nelle mie membra. Misero me uomo! chi mi trarrà di questo corpo di morte? Io rendo grazie a Dio, per Gesù Cristo, nostro Signore.
Io stesso adunque, con la mente, servo alla legge di Dio; ma, con la carne, alla legge del peccato.