DIO mio, riscuotimi da' miei nemici;
Levami ad alto d'infra quelli che si levano contro a me.
Riscuotimi dagli operatori d'iniquità,
E salvami dagli uomini di sangue.
Perciocchè, ecco, han posti agguati all'anima mia;
Uomini possenti si son raunati contro a me;
Senza che vi sia in me, nè misfatto, nè peccato, o Signore.
Benchè, non vi sia iniquità in me, pur corrono, e si apparecchiano;
Destati per venire ad incontrarmi, e vedi.
Tu, dico, Signore Iddio degli eserciti, Dio d'Israele,
Risvegliati per visitar tutte le genti;
Non far grazia a tutti quelli che perfidamente operano iniquità. (Sela.)
La sera vanno e vengono; romoreggiano come cani,
E circuiscono la città.
Ecco, sgorgano parole colla lor bocca;
Hanno de' coltelli nelle lor labbra; perciocchè dicono: Chi ci ode?
Ma tu, Signore, ti riderai di loro;
Tu ti befferai di tutte le genti.
Io mi guarderò dalla lor forza, riducendomi a te;
Perciocchè tu, o Dio, sei il mio alto ricetto.
L'Iddio mio benigno mi verrà ad incontrare;
Iddio mi farà veder ne' miei nemici quello che io desidero.
Non ucciderli già; che talora il mio popolo non lo dimentichi;
Falli, per la tua potenza, andar vagando; ed abbattili,
O Signore, scudo nostro;
Per lo peccato della lor bocca, per le parole delle lor labbra;
E sieno colti per l'orgoglio loro,
E perciocchè tengono ragionamenti di esecrazioni e di menzogne.
Distruggili nel tuo furore; distruggili sì che non sieno più;
E sappiano, che Iddio signoreggia in Giacobbe,
Anzi fino alle estremità della terra. (Sela.)
Vadano pure, e vengano la sera; romoreggino come cani,
E circuiscano la città.
Andranno tapinando per trovar da mangiare;
Avvegnachè non sieno sazii, pur passeranno così la notte.
Ma io canterò la tua potenza,
E la mattina loderò ad alta voce la tua benignità;
Perciocchè tu mi sei stato alto ricetto
E rifugio, nel giorno che sono stato distretto.
O mia forza, io ti salmeggerò;
Perciocchè Iddio è il mio alto ricetto, l'Iddio mio benigno.