Logo YouVersion
Icona Cerca

EVANGELO DI S. MARCO 14:1-31

EVANGELO DI S. MARCO 14:1-31 DB1885

ORA, due giorni appresso, era la pasqua, e la festa degli azzimi; e i principali sacerdoti, e gli Scribi, cercavano il modo di pigliar Gesù con inganno, e di ucciderlo. Ma dicevano: Non lo facciam nella festa, che talora non vi sia qualche tumulto del popolo. OR essendo egli in Betania, in casa di Simone lebbroso, mentre era a tavola, venne una donna, avendo un alberello d'olio odorifero di nardo schietto, di gran prezzo; e, rotto l'alberello, glielo versò sopra il capo. Ed alcuni indegnarono tra sè stessi, e dissero: Perchè si è fatta questa perdita di quest'olio? Poichè si sarebbe potuto venderlo più di trecento denari, e quelli darli a' poveri. E fremevano contro a lei. Ma Gesù disse: Lasciatela; perchè le date voi noia? ella ha fatta una buona opera inverso me. Perciocchè, sempre avete i poveri con voi; e quando vorrete, potete far loro del bene; ma me non mi avete sempre. Ella ha fatto ciò che per lei si poteva; ella ha anticipato d'ungere il mio corpo, per una imbalsamatura. Io vi dico in verità, che per tutto il mondo, dovunque questo evangelo sarà predicato, sarà eziandio raccontato ciò che costei ha fatto, in memoria di lei. ALLORA Giuda Iscariot, l'un dei dodici, andò a' principali sacerdoti, per darlo lor nelle mani. Ed essi, udito ciò, si rallegrarono, e promisero di dargli denari. Ed egli cercava il modo di tradirlo opportunamente. ORA, nel primo giorno della festa degli azzimi, quando si sacrificava la pasqua, i suoi discepoli gli dissero: Dove vuoi che andiamo ad apparecchiarti da mangiar la pasqua? Ed egli mandò due de' suoi discepoli, e disse loro: Andate nella città, e voi scontrerete un uomo, portando un testo pieno d'acqua; seguitelo. E, dovunque egli sarà entrato, dite al padron della casa: Il Maestro dice: Ov'è la stanza, dov'io mangerò la pasqua co' miei discepoli? Ed egli vi mostrerà una gran sala acconcia, tutta presta; preparateci quivi la pasqua. E i suoi discepoli andarono, e vennero nella città, e trovarono come egli avea lor detto; ed apparecchiarono la pasqua. Ed egli, quando fu sera, venne co' dodici. E, mentre erano a tavola, e mangiavano, Gesù disse: Io vi dico in verità, che l'un di voi, il qual mangia meco, mi tradirà. Ed essi presero ad attristarsi, e a dirgli ad uno ad uno: Sono io desso? Ed egli, rispondendo, disse loro: Egli è uno de' dodici, il quale intinge meco nel piatto. Certo, il Figliuol dell'uomo se ne va, siccome egli è scritto di lui; ma guai a quell'uomo, per cui il Figliuol dell'uomo è tradito! ben sarebbe stato per lui di non esser mai nato. E mentre essi mangiavano, Gesù prese del pane; e fatta la benedizione, lo ruppe, e lo diede loro, e disse: Prendete, mangiate; quest'è il mio corpo. Poi, preso il calice, e rese grazie, lo diede loro; e tutti ne bevvero. Ed egli disse loro: Quest'è il mio sangue, che è il sangue del nuovo patto, il quale è sparso per molti. Io vi dico in verità, che io non berrò più del frutto della vigna, fino a quel giorno che io lo berrò nuovo nel regno di Dio. E dopo ch'ebbero cantato l'inno, se ne uscirono al monte degli Ulivi. E GESÙ disse loro: Voi tutti sarete scandalezzati in me questa notte; perciocchè egli è scritto: Io percoterò il Pastore, e le pecore saranno disperse. Ma dopo che sarò risuscitato, io andrò dinanzi a voi in Galilea. E Pietro gli disse: Avvegnachè tutti gli altri sieno scandalezzati di te, io però non lo sarò. E Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che oggi, in questa stessa notte, avanti che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte. Ma egli vie più fermamente diceva: Quantunque mi convenisse morir teco, non però ti rinnegherò. Il simigliante dicevano ancora tutti gli altri.