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EVANGELO DI S. MARCO 12:1-27

EVANGELO DI S. MARCO 12:1-27 DB1885

POI egli prese a dir loro in parabole: Un uomo piantò una vigna, e le fece attorno una siepe, e cavò in essa un luogo da calcar la vendemmia, e vi edificò una torre, e l'allogò a certi lavoratori; e poi se ne andò in viaggio. E nella stagion de' frutti, mandò a que' lavoratori un servitore, per ricever da loro del frutto della vigna. Ma essi, presolo, lo batterono, e lo rimandarono vuoto. Ed egli di nuovo vi mandò un altro servitore; ma essi, tratte anche a lui delle pietre, lo ferirono nel capo, e lo rimandarono vituperato. Ed egli da capo ne mandò un altro, e quello uccisero; poi molti altri, de' quali alcuni batterono, alcuni uccisero. Perciò, avendo ancora un suo diletto figliuolo, mandò loro anche quello in ultimo, dicendo: Avranno riverenza al mio figliuolo. Ma que' lavoratori disser tra loro: Costui è l'erede, venite, uccidiamolo, e l'eredità sarà nostra. E, presolo, l'uccisero, e lo gettaron fuor della vigna. Che farà dunque il padron della vigna? Egli verrà, e distruggerà que' lavoratori, e darà la vigna ad altri. Non avete ancor letta questa scrittura: La pietra, che gli edificatori hanno riprovata, è divenuta il capo del cantone; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa maravigliosa agli occhi nostri? Ed essi cercavano di pigliarlo; perciocchè si avvidero ch'egli avea detta quella parabola contro a loro; ma temettero la moltitudine; e, lasciatolo, se ne andarono. POI gli mandarono alcuni de' Farisei, e degli Erodiani, acciocchè lo cogliessero in parole. Ed essi, venuti, gli dissero: Maestro, noi sappiamo che tu sei verace, e che tu non ti curi di alcuno; perciocchè tu non hai riguardo alla qualità delle persone degli uomini, ma insegni la via di Dio in verità. È egli lecito di dare il censo a Cesare o no? glielo dobbiamo noi dare, o no? Ma egli, conosciuta la loro ipocrisia, disse loro: Perchè mi tentate? portatemi un denaro, che io lo vegga. Ed essi gliel portarono. Ed egli disse loro: Di chi è questa figura, e questa soprascritta? Ed essi gli dissero: Di Cesare. E Gesù, rispondendo, disse loro: Rendete a Cesare le cose di Cesare, e a Dio le cose di Dio. Ed essi si maravigliarono di lui. POI vennero a lui de' Sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione; e lo domandarono, dicendo: Maestro, Mosè ci ha scritto, che se il fratello di alcuno muore, e lascia moglie senza figliuoli, il suo fratello prenda la sua moglie, e susciti progenie al suo fratello. Vi erano sette fratelli; e il primo prese moglie; e, morendo, non lasciò progenie. E il secondo la prese, e morì; ed esso ancora non lasciò progenie; simigliantemente ancora il terzo. E tutti e sette la presero, e non lasciarono progenie; ultimamente, dopo tutti, morì anche la donna. Nella risurrezione adunque, quando saranno risuscitati, di chi di loro sarà ella moglie? poichè tutti e sette l'hanno avuta per moglie. Ma Gesù, rispondendo, disse loro: Non errate voi per ciò che ignorate le scritture, e la potenza di Dio? Perciocchè, quando gli uomini saranno risuscitati da' morti, non prenderanno, nè daranno mogli; ma saranno come gli angeli che son ne' cieli. Ora, quant'è a' morti, che essi risuscitino, non avete voi letto nel libro di Mosè, come Iddio gli parlò nel pruno, dicendo: Io son l'Iddio d'Abrahamo, l'Iddio d'Isacco, e l'Iddio di Giacobbe? Iddio non è Dio de' morti, ma Dio de' viventi. Voi adunque errate grandemente.

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