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EVANGELO DI S. MATTEO 27:35-61

EVANGELO DI S. MATTEO 27:35-61 DB1885

Poi, avendolo crocifisso, spartirono i suoi vestimenti, tirando la sorte; acciocchè fosse adempiuto ciò che fu detto dal profeta: Hanno spartiti fra loro i miei vestimenti, ed hanno tratta la sorte sopra la mia veste. E, postisi a sedere, lo guardavano quivi. Gli posero ancora, di sopra al capo, il maleficio che gli era apposto, scritto in questa maniera: COSTUI È GESÙ, IL RE DE' GIUDEI. Allora furono crocifissi con lui due ladroni: l'uno a destra, l'altro a sinistra. E coloro che passavano ivi presso, l'ingiuriavano, scotendo il capo; e dicendo: Tu che disfai il tempio, e in tre giorni lo riedifichi, salva te stesso; se sei Figliuolo di Dio, scendi giù di croce. Simigliantemente ancora i principali sacerdoti, con gli Scribi, e gli anziani, e Farisei, facendosi beffe, dicevano: Egli ha salvati gli altri, e non può salvare sè stesso; se egli è il re d'Israele, scenda ora giù di croce, e noi crederemo in lui. Egli si è confidato in Dio; liberilo ora, se pur lo gradisce; poichè egli ha detto: Io son Figliuolo di Dio. Lo stesso gli rimproveravano ancora i ladroni, ch'erano stati crocifissi con lui. Ora, dalle sei ore si fecero tenebre sopra tutta la terra, insino alle nove. E intorno alle nove, Gesù gridò con gran voce, dicendo: Eli, Eli, lamma sabactani? cioè: Dio mio, Dio mio, perchè mi hai lasciato? Ed alcuni di coloro ch'erano ivi presenti, udito ciò, dicevano: Costui chiama Elia. E in quello stante un di loro corse, e prese una spugna, e l'empiè d'aceto; e messala intorno ad una canna, gli diè da bere. E gli altri dicevano: Lascia, vediamo se Elia verrà a salvarlo. E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rendè lo spirito. Ed ecco, la cortina del tempio si fendè in due, da cima a fondo; e la terra tremò, e le pietre si schiantarono; e i monumenti furono aperti e molti corpi de' santi, che dormivano, risuscitarono. E quelli, essendo usciti de' monumenti dopo la risurrezion di Gesù, entrarono nella santa città, ed apparvero a molti. Ora il centurione, e coloro ch' erano con lui, guardando Gesù, veduto il tremoto, e le cose avvenute, temettero grandemente, dicendo: Veramente costui era Figliuol di Dio. Or quivi erano molte donne, riguardando da lontano, le quali aveano seguitato Gesù da Galilea, ministrandogli; fra le quali era Maria Maddalena, e Maria madre di Giacomo e di Iose; e la madre de' figliuoli di Zebedeo. POI, in su la sera, venne un uomo ricco di Arimatea, chiamato per nome Giuseppe, il quale era stato anch'egli discepolo di Gesù. Costui venne a Pilato, e chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che il corpo gli fosse reso. E Giuseppe, preso il corpo, lo involse in un lenzuolo netto. E lo pose nel suo monumento nuovo, il quale egli avea fatto tagliar nella roccia; ed avendo rotolato una gran pietra in su l'apertura del monumento, se ne andò. Or Maria Maddalena, e l'altra Maria, erano quivi, sedendo di rincontro al sepolcro.