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EVANGELO DI S. MATTEO 26:57-68

EVANGELO DI S. MATTEO 26:57-68 DB1885

OR coloro che aveano preso Gesù lo menarono a Caiafa, sommo sacerdote, ove gli Scribi e gli anziani erano raunati. E Pietro lo seguitava da lungi infino alla corte del sommo sacerdote; ed entrato dentro, si pose a seder co' sergenti, per veder la fine. Or i principali sacerdoti, e gli anziani, e tutto il concistoro, cercavano qualche falsa testimonianza contro a Gesù, per farlo morire; ma non ne trovarono alcuna; eziandio dopo che molti falsi testimoni si furono fatti avanti, non ne trovavano però, alcuna; ma, alla fine, vennero due falsi testimoni; i quali dissero: Costui ha detto: Io posso disfare il tempio di Dio, e infra tre giorni riedificarlo. Allora il sommo sacerdote, levatosi, gli disse: Non rispondi tu nulla? che testimoniano costoro contro a te? Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote replicò, e gli disse: Io ti scongiuro per l'Iddio vivente, che tu ci dica se tu sei il Cristo, il Figliuol di Dio. Gesù gli disse: Tu l'hai detto. Anzi io vi dico, che da ora innanzi voi vedrete il Figliuol dell'uomo sedere alla destra della Potenza, e venir sopra le nuvole del cielo. Allora il sommo sacerdote stracciò i suoi vestimenti, dicendo: Egli ha bestemmiato; che abbiamo noi più bisogno di testimoni? ecco, ora voi avete udita la sua bestemmia. Che vi par egli? Ed essi, rispondendo, dissero: Egli è reo di morte. Allora gli sputarono nel viso, e gli diedero delle guanciate; ed altri gli diedero delle bacchettate, dicendo: O Cristo, indovinaci chi ti ha percosso.