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EVANGELO DI S. MATTEO 26:17-56

EVANGELO DI S. MATTEO 26:17-56 DB1885

OR nel primo giorno degli azzimi, i discepoli vennero a Gesù, dicendogli: Ove vuoi che noi ti apparecchiamo da mangiar la pasqua? Ed egli disse: Andate nella città ad un tale, e ditegli: Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; io farò la pasqua in casa tua, coi miei discepoli. E i discepoli fecero come Gesù avea loro ordinato, ed apparecchiarono la pasqua. E quando fu sera, egli si mise a tavola co' dodici. E mentre mangiavano, disse: Io vi dico in verità, che un di voi mi tradirà. Ed essendone eglino grandemente attristati, ciascun di loro prese a dirgli: Son io desso, Signore? Ed egli, rispondendo, disse: Colui che intinge con la mano meco nel piatto mi tradirà. Il Figliuol dell'uomo certo se ne va, secondo ch'è scritto di lui; ma, guai a quell'uomo per lo quale il Figliuol dell'uomo è tradito! meglio sarebbe stato per lui di non esser mai nato. E Giuda che lo tradiva prese a dire: Maestro, son io desso? Egli gli disse: Tu l'hai detto. Ora, mentre mangiavano, Gesù, preso il pane, e fatta la benedizione, lo ruppe, e lo diede a' discepoli, e disse: Prendete, mangiate; quest'è il mio corpo. Poi, preso il calice, e rendute le grazie, lo diede loro, dicendo: Bevetene tutti. Perciocchè quest'è il mio sangue, ch'è il sangue del nuovo patto, il quale è sparso per molti, in remission de' peccati. Or io vi dico, che da ora io non berrò più di questo frutto della vigna, fino a quel giorno che io lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio. E DOPO ch'ebbero cantato l'inno, se ne uscirono al monte degli Ulivi. Allora Gesù disse loro: Voi tutti sarete scandalezzati in me questa notte; perciocchè egli è scritto: Io percoterò il Pastore, e le pecore della greggia saranno disperse. Ma, dopo che io sarò risuscitato, andrò dinanzi a voi in Galilea. Ma Pietro, rispondendo, gli disse: Avvegnachè tutti sieno scandalezzati in te, io non sarò giammai scandalezzato. Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che questa stessa notte, innanzi che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte. Pietro gli disse: Benchè mi convenisse morir teco, non però ti rinnegherò. Il simigliante dissero eziandio tutti i discepoli. ALLORA Gesù venne con loro in una villa, detta Ghetsemane, e disse a' discepoli: Sedete qui, finchè io sia andato là, ed abbia orato. E preso seco Pietro, e i due figliuoli di Zebedeo, cominciò ad esser contristato, e gravemente angosciato. Allora egli disse loro: L'anima mia è occupata di tristizia infino alla morte; dimorate qui, e vegliate meco. E andato un poco innanzi, si gettò sopra la sua faccia, orando, e dicendo: Padre mio, se egli è possibile, trapassi da me questo calice; ma pure, non come io voglio, ma come tu vuoi. Poi venne a' discepoli, e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: Così non avete potuto vegliar pure un'ora meco? Vegliate, ed orate, che non entriate in tentazione; perciocchè lo spirito è pronto, ma la carne è debole. Di nuovo, la seconda volta, egli andò, ed orò, dicendo: Padre mio, se egli non è possibile che questo calice trapassi da me, che io nol beva, la tua volontà sia fatta. Poi, essendo di nuovo venuto, li trovò che dormivano; perciocchè i loro occhi erano aggravati. E, lasciatili, andò di nuovo, ed orò la terza volta, dicendo le medesime parole. Allora egli venne a' suoi discepoli, e disse loro: Dormite pure da ora innanzi, e riposatevi; ecco, l'ora è giunta, e il Figliuol dell'uomo è dato nelle mani dei peccatori. Levatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino. E MENTRE egli parlava ancora, ecco, Giuda, uno de' dodici, venne, e con lui un grande stuolo, con ispade, ed aste, mandato da' principali sacerdoti, e dagli anziani del popolo. Or colui che lo tradiva avea loro dato un segnale, dicendo: Colui il quale io avrò baciato è desso; pigliatelo. E in quello stante, accostatosi a Gesù, gli disse: Bene stii, Maestro; e baciollo. E Gesù gli disse: Amico, a che far sei tu qui? Allora coloro, accostatisi a Gesù, gli posero le mani addosso, e lo presero. Ed ecco, un di coloro ch' erano con Gesù, distesa la mano, trasse fuori la spada, e percosse il servitore del sommo sacerdote, e gli spiccò l'orecchio. Allora Gesù gli disse: Riponi la tua spada nel suo luogo; perciocchè tutti coloro che avranno presa la spada, periranno per la spada. Pensi tu forse che io non potessi ora pregare il Padre mio, il qual mi manderebbe subito più di dodici legioni d'angeli? Come dunque sarebbero adempiute le Scritture, le quali dicono che conviene che così avvenga? In quella stessa ora Gesù disse alle turbe: Voi siete usciti con ispade e con aste, come contro a un ladrone, per prendermi; io tuttodì sedeva appresso di voi, insegnando nel tempio; e voi non mi avete preso. Ma tutto ciò è avvenuto, acciocchè le Scritture de' profeti fossero adempiute. Allora tutti i discepoli, lasciatolo, se ne fuggirono.