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EVANGELO DI S. LUCA 23:26-49

EVANGELO DI S. LUCA 23:26-49 DB1885

E COME essi lo menavano, presero un certo Simon Cireneo, che veniva da' campi, e gli misero addosso la croce, per portarla dietro a Gesù. Or una gran moltitudine di popolo, e di donne, lo seguitava, le quali ancora facevano cordoglio, e lo lamentavano. Ma Gesù, rivoltosi a loro, disse: Figliuole di Gerusalemme, non piangete per me; anzi, piangete per voi stesse, e per li vostri figliuoli. Perciocchè, ecco, i giorni vengono che altri dirà: Beate le sterili! e beati i corpi che non hanno partorito, e le mammelle che non hanno lattato! Allora prenderanno a dire ai monti: Cadeteci addosso; ed a' colli: Copriteci. Perciocchè, se fanno queste cose al legno verde, che sarà egli fatto al secco? Or due altri ancora, ch'erano malfattori, erano menati con lui, per esser fatti morire. E QUANDO furono andati al luogo, detto del Teschio, crocifissero quivi lui, e i malfattori, l'uno a destra, e l'altro a sinistra. E Gesù diceva: Padre, perdona loro, perciocchè non sanno quel che fanno. Poi, avendo fatte delle parti de' suoi vestimenti, trassero le sorti. E il popolo stava quivi, riguardando; ed anche i rettori, insiem col popolo, lo beffavano, dicendo: Egli ha salvati gli altri, salvi sè stesso, se pur costui è il Cristo, l'Eletto di Dio. Or i soldati ancora lo schernivano, accostandosi, e presentandogli dell'aceto; e dicendo: Se tu sei il Re de' Giudei, salva te stesso. Or vi era anche questo titolo, di sopra al suo capo, scritto in lettere greche, romane, ed ebraiche: COSTUI È IL RE DE' GIUDEI. Or l'uno de' malfattori appiccati lo ingiuriava, dicendo: Se tu sei il Cristo, salva te stesso, e noi. Ma l'altro, rispondendo, lo sgridava, dicendo: Non hai tu timore, non pur di Dio, essendo nel medesimo supplizio? E noi di vero vi siam giustamente, perciocchè riceviamo la condegna pena de' nostri fatti; ma costui non ha commesso alcun misfatto. Poi disse a Gesù: Signore, ricordati di me, quando sarai venuto nel tuo regno. E Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che oggi tu sarai meco in paradiso. Or era intorno delle sei ore, e si fecer tenebre sopra tutta la terra, infino alle nove. E il sole scurò, e la cortina del tempio si fendè per lo mezzo. E Gesù, dopo aver gridato con gran voce, disse: Padre, io rimetto lo spirito mio nelle tue mani. E detto questo, rendè lo spirito. E il centurione, veduto ciò ch'era avvenuto, glorificò Iddio, dicendo: Veramente quest'uomo era giusto. E tutte le turbe, che si erano raunate a questo spettacolo, vedute le cose ch'erano avvenute, se ne tornarono, battendosì il petto. ORA, tutti i suoi conoscenti, e le donne che l'aveano insieme seguitato da Galilea, si fermarono da lontano, riguardando queste cose.