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EVANGELO DI S. LUCA 11:29-53

EVANGELO DI S. LUCA 11:29-53 DB1885

ORA, raunandosi le turbe, egli prese a dire: Questa generazione è malvagia; ella chiede un segno; ma segno alcuno non le sarà dato, se non il segno del profeta Giona. Perciocchè, siccome Giona fu segno a' Niniviti, così ancora il Figliuol dell'uomo sarà segno a questa generazione. La regina del Mezzodì risusciterà nel giudicio con gli uomini di questa generazione, e li condannerà; perciocchè ella venne dagli estremi termini della terra, per udir la sapienza di Salomone; ed ecco, qui è alcuno da più di Salomone. I Niniviti risorgeranno nel giudicio con questa generazione, e la condanneranno; perciocchè essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco, qui è alcuno da più di Giona. OR niuno, avendo accesa una lampana, la mette in luogo nascosto, nè sotto il moggio; anzi sopra il candelliere, acciocchè coloro che entrano veggan la luce. La lampana del corpo è l'occhio, se dunque l'occhio tuo è puro, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se l'occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo ancora sarà tenebroso. Riguarda adunque, se la luce che è in te non è tenebre. Se dunque tutto il tuo corpo è illuminato, non avendo parte alcuna tenebrosa, tutto sarà rischiarato, come quando la lampana ti illumina col suo splendore. ORA, mentre egli parlava, un certo Fariseo lo pregò che desinasse in casa sua. Ed egli vi entrò, e si mise a tavola. E il Fariseo, veduto che prima, avanti il desinare, egli non si era lavato, se ne maravigliò. E il Signore gli disse: Ora voi Farisei nettate il difuori della coppa e del piatto; ma il didentro di voi è pieno di rapina e di malvagità. Stolti, non ha colui che ha fatto il difuori, fatto eziandio il didentro? Ma date per limosina quant'è in poter vostro; ed ecco, ogni cosa vi sarà netta. Ma, guai a voi, Farisei! perciocchè voi decimate la menta, e la ruta, ed ogni erba, e lasciate addietro il giudicio, e la carità di Dio; ei si conveniva far queste cose, e non lasciar quell'altre. Guai a voi, Farisei! perciocchè voi amate i primi seggi nelle raunanze, e le salutazioni nelle piazze. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti! perciocchè voi siete come i sepolcri che non si vedono; e gli uomini che ci camminan di sopra non ne sanno nulla. Allora uno de' dottori della legge, rispondendo, gli disse: Maestro, dicendo queste cose, tu ingiurii ancor noi. Ed egli gli disse: Guai ancora a voi, dottori della legge! perciocchè voi caricate gli uomini di pesi importabili, e voi non toccate que' pesi pur con l'uno de' vostri diti. Guai a voi! perciocchè voi edificate i monumenti de' profeti; e i vostri padri li uccisero. Voi dunque testimoniate de' fatti de' vostri padri, e li approvate; perciocchè essi uccisero i profeti, e voi edificate i lor monumenti. Perciò ancora la sapienza di Dio ha detto: Io manderò loro de' profeti e degli apostoli; ed essi ne uccideranno gli uni, e ne perseguiteranno gli altri. Acciocchè sia ridomandato a questa generazione il sangue di tutti i profeti, che è stato sparso fin dalla fondazione del mondo; dal sangue di Abele, infino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il tempio; certo, io vi dico, che sarà ridomandato a questa generazione. Guai a voi, dottori della legge! perciocchè avete tolta la chiave della scienza; voi medesimi non siete entrati, ed avete impediti coloro che entravano. Ora, mentre egli diceva lor queste cose, gli Scribi e i Farisei cominciarono ad esser fieramente inanimati contro a lui, ed a trargli di bocca risposta intorno a molte cose