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EPISTOLA AGLI EBREI 10:1-14

EPISTOLA AGLI EBREI 10:1-14 DB1885

Perciocchè la legge, avendo l'ombra de' futuri beni, non l'immagine viva stessa delle cose, non può giammai, per que' sacrificii che sono gli stessi ogni anno, i quali son del continuo offerti, santificar quelli che si accostano all'altare. Altrimenti, sarebber restati d'essere offerti; perciocchè coloro che fanno il servigio divino, essendo una volta purificati, non avrebbero più avuta alcuna coscienza di peccati. Ma per essi si fa ogni anno rammemorazion dei peccati. Perciocchè egli è impossibile che il sangue di tori e di becchi, tolga i peccati. Perciò, entrando egli nel mondo, dice: Tu non hai voluto sacrificio, nè offerta; ma tu mi hai apparecchiato un corpo. Tu non hai gradito olocausti, nè sacrificii per lo peccato. Allora io ho detto: Ecco, io vengo; egli è scritto di me nel rotolo del libro; io vengo per fare, o Dio, la tua volontà. Avendo detto innanzi: Tu non hai voluto, nè gradito sacrificio, nè offerta, nè olocausti, nè sacrificio per lo peccato (i quali si offeriscono secondo la legge), egli aggiunge: Ecco, io vengo, per fare, o Dio, la tua volontà. Egli toglie il primo, per istabilire il secondo. E per questa volontà siamo santificati, noi che lo siamo per l'offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta. E oltre a ciò, ogni sacerdote è in piè ogni giorno ministrando, ed offerendo spesse volte i medesimi sacrificii, i quali giammai non possono togliere i peccati. Ma esso, avendo offerto un unico sacrificio per li peccati, si è posto a sedere in perpetuo alla destra di Dio; nel rimanente, aspettando finchè i suoi nemici sieno posti per iscannello de' suoi piedi. Poichè per un'unica offerta, egli ha in perpetuo appieno purificati coloro che sono santificati.