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GENESI 39:7-20

GENESI 39:7-20 DB1885

Ed avvenne, dopo queste cose, che la moglie del signore di Giuseppe gli pose l'occhio addosso, e gli disse: Giaciti meco. Ma egli il ricusò, e disse alla moglie del suo signore: Ecco, il mio signore non tiene ragione meco di cosa alcuna che sia in casa, e mi ha dato in mano tutto ciò ch'egli ha. Egli stesso non è più grande di me in questa casa, e non mi ha divietato null'altro che te; perciocchè tu sei sua moglie; come dunque farei questo gran male, e peccherei contro a Dio? E, benchè ella gliene parlasse ogni giorno, non però le acconsentì di giacerlesi allato, per esser con lei. Or avvenne un giorno, che, essendo egli entrato in casa per far sue faccende, e non essendovi alcuno della gente di casa ivi in casa; ella, presolo per lo vestimento, gli disse: Giaciti meco. Ma egli, lasciatole il suo vestimento in mano, se ne fuggì, e se ne uscì fuori. E, quando ella vide ch'egli le avea lasciato il suo vestimento in mano, e che se ne era fuggito fuori; chiamò la gente di casa sua, e disse loro: Vedete, egli ci ha menato in casa un uomo Ebreo per ischernirci; esso venne a me per giacersi meco; ma io gridai ad alta voce. E come egli udì che io avea alzata la voce, e gridava, lasciò il suo vestimento appresso a me, e se ne fuggì, e se ne uscì fuori. Ed ella ripose il vestimento di Giuseppe appo sè, finchè il signore di esso fosse tornato in casa sua. Poi gli parlò in questa maniera: Quel servo Ebreo che tu ci menasti venne a me per ischernirmi. Ma, come io ebbi alzata la voce, ed ebbi gridato, egli lasciò il suo vestimento appresso a me, e se ne fuggì fuori. E quando il signore di Giuseppe ebbe intese le parole che sua moglie gli diceva, cioè: Il tuo servo mi ha fatte cotali cose, si accese nell'ira. E il signore di Giuseppe lo prese, e lo mise nel Torrione, ch'era il luogo dove i prigioni del re erano incarcerati; ed egli fu ivi nel Torrione.

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