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EPISTOLA DI S. PAOLO AGLI EFESI 1:3-23

EPISTOLA DI S. PAOLO AGLI EFESI 1:3-23 DB1885

BENEDETTO sia Iddio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il qual ci ha benedetti d'ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo. In lui ci ha Dio eletti avanti la fondazione del mondo, acciocchè siamo santi, ed irreprensibili nel suo cospetto, in carità; avendoci predestinati ad adottarci per Gesù Cristo, a sè stesso, secondo il beneplacito della sua volontà, alla lode della gloria della sua grazia, per la quale egli ci ha resi graditi a sè, in colui che è l'amato. In cui noi abbiamo la redenzione per lo suo sangue, la remission de' peccati, secondo le ricchezze della sua grazia. Della quale egli è stato abbondante inverso noi in ogni sapienza, ed intelligenza; avendoci dato a conoscere il misterio della sua volontà secondo il suo beneplacito, il quale egli avea determinato in sè stesso. Che è di raccogliere, nella dispensazione del compimento de' tempi, sotto un capo, in Cristo, tutte le cose, così quelle che son nei cieli, come quelle che son sopra la terra. In lui siamo stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà; acciocchè siamo alla lode della sua gloria, noi che prima abbiamo sperato in Cristo. In lui anche voi, avendo udita la parola della verità, l'evangelo della vostra salute; in lui dico anche voi, avendo creduto, siete stati suggellati con lo Spirito Santo della promessa. Il quale è l'arra della nostra eredità, mentre aspettiamo la redenzione di quelli che Dio si è acquistati, alla lode della gloria d'esso. Perciò, io ancora, udita la fede vostra nel Signor Gesù, e la carità vostra inverso tutti i santi, non resto mai di render grazie per voi, facendo di voi memoria nelle mie orazioni. Acciocchè l'Iddio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza, e di rivelazione, per la conoscenza d'esso. Ed illumini gli occhi della mente vostra, acciocchè sappiate quale è la speranza della sua vocazione, e quali son le ricchezze della gloria della sua eredità, nè luoghi santi. E quale è, inverso noi che crediamo, l'eccellente grandezza della sua potenza; secondo la virtù della forza della sua possanza. La quale egli ha adoperata in Cristo, avendolo suscitato da' morti, e fattolo sedere alla sua destra ne'  luoghi celesti; di sopra ad ogni principato, e podestà, e potenza, e signoria, ed ogni nome che si nomina non solo in questo secolo, ma ancora nel secolo avvenire; avendogli posta ogni cosa sotto a' piedi, ed avendolo dato per capo sopra ogni cosa, alla Chiesa; la quale è il corpo d'esso, il compimento di colui che compie tutte le cose in tutti.