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DANIELE 4:18-27

DANIELE 4:18-27 DB1885

Questo è il sogno, che io, re Nebucadnesar, ho veduto. Or tu, Beltsasar, dinne l'interpretazione; conciossiachè fra tutti i savi del mio regno niuno me ne possa dichiarare l'interpretazione; ma tu puoi farlo; perciocchè lo spirito degl'iddii santi è in te. Allora Daniele, il cui nome è Beltsasar, restò stupefatto lo spazio di un'ora, e i suoi pensieri lo spaventavano. Ma il re gli fece motto, e disse: O Beltsasar, non turbiti il sogno, nè la sua interpretazione. Beltsasar rispose, e disse: Signor mio, avvenga il sogno a' tuoi nemici, e la sua interpretazione a' tuoi avversari. L'albero che tu hai veduto, il quale era grande, e forte, e la cui cima giungeva fino al cielo, e i cui rami si stendevano per tutta la terra; e le cui frondi erano belle, e il frutto copioso, e nel quale vi era da mangiar per tutti; sotto il quale dimoravano le bestie della campagna, e ne' cui rami albergavano gli uccelli del cielo; sei tu stesso, o re, che sei divenuto grande, e forte, e la cui grandezza è cresciuta, ed è giunta al cielo, e la cui signoria è pervenuta fino all'estremità della terra. E quant'è a quello che il re ha veduto un vegghiante, e santo, che scendeva dal cielo, e diceva: Tagliate l'albero, e guastatelo; ma pure, lasciate il ceppo delle sue radici in terra, legato con legami di ferro, e di rame, fra l'erba della campagna; e sia bagnato della rugiada del cielo, e sia la sua parte con le bestie della campagna, finchè sette stagioni sieno passate sopra lui; questa, o re, ne è l'interpretazione, e questo è il decreto dell'Altissimo, che deve essere eseguito sopra il mio signore: Tu sarai scacciato d'infra gli uomini, e la tua dimora sarà con le bestie della campagna, e pascerai l'erba come i buoi, e sarai bagnato della rugiada del cielo, e sette stagioni passeranno sopra te, infino a tanto che tu riconosca che l'Altissimo signoreggia sopra il regno degli uomini, e ch'egli lo dà a cui gli piace. E ciò ch'è stato detto, che si lasciasse il ceppo delle radici dell'albero, significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, da che avrai riconosciuto che il cielo signoreggia. Perciò, o re, gradisci il mio consiglio, e poni un termine ai tuoi peccati con la giustizia, ed alle tue iniquità con la misericordia inverso gli afflitti; ecco, forse la tua prosperità sarà prolungata.

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