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FATTI DEGLI APOSTOLI 2:1-13

FATTI DEGLI APOSTOLI 2:1-13 DB1885

E COME il giorno della Pentecosta fu giunto, tutti erano insieme di pari consentimento. E di subito si fece dal cielo un suono, come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempiè tutta la casa, dove essi sedevano. Ed apparvero loro delle lingue spartite, come di fuoco; e ciascuna d'esse si posò sopra ciascun di loro. E tutti furono ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlar lingue straniere, secondo che lo Spirito dava loro a ragionare. Or in Gerusalemme dimoravano dei Giudei, uomini religiosi, d'ogni nazione di sotto il cielo. Ora, essendosi fatto quel suono, la moltitudine si radunò, e fu confusa; perciocchè ciascun di loro li udiva parlar nel suo proprio linguaggio. E tutti stupivano, e si maravigliavano, dicendo gli uni agli altri: Ecco, tutti costoro che parlano non son eglino Galilei? Come adunque li udiam noi parlare ciascuno nel nostro proprio natio linguaggio? Noi Parti, e Medi, ed Elamiti, e quelli che abitiamo in Mesopotamia, in Giudea, ed in Cappadocia, in Ponto, e nell'Asia; nella Frigia, e nella Panfilia; nell'Egitto, e nelle parti della Libia ch' è di rincontro a Cirene; e noi avveniticci Romani; e Giudei, e proseliti; Cretesi, ed Arabi; li udiamo ragionar le cose grandi di Dio ne' nostri linguaggi. E tutti stupivano, e ne stavan sospesi, dicendo l'uno all'altro: Che vuol esser questo? Ma altri, cavillando, dicevano: Son pieni di vin dolce.