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FATTI DEGLI APOSTOLI 11:19-30

FATTI DEGLI APOSTOLI 11:19-30 DB1885

OR coloro ch'erano stati dispersi per la tribolazione avvenuta per Stefano, passarono fino in Fenicia, in Cipri, e in Antiochia, non annunziando ad alcuno la parola, se non a' Giudei soli. Or di loro ve n'erano alcuni Ciprioti, e Cirenei, i quali, entrati in Antiochia, parlavano a' Greci, evangelizzando il Signore Gesù. E la mano del Signore era con loro; e gran numero di gente, avendo creduto, si convertì al Signore. E la fama di loro venne agli orecchi della chiesa ch' era in Gerusalemme; laonde mandarono Barnaba, acciocchè passasse fino in Antiochia. Ed esso, essendovi giunto, e veduta la grazia del Signore, si rallegrò; e confortava tutti di attenersi al Signore, con fermo proponimento di cuore. Perciocchè egli era uomo da bene, e pieno di Spirito Santo, e di fede. E gran moltitudine fu aggiunta al Signore. Poi Barnaba si partì, per andare in Tarso, a ricercar Saulo; ed avendolo trovato, lo menò in Antiochia. Ed avvenne che per lo spazio di un anno intiero, essi si raunarono nella chiesa, ed ammaestrarono un gran popolo; e i discepoli primieramente in Antiochia furono nominati Cristiani. Or in que' giorni certi profeti scesero di Gerusalemme in Antiochia. E un di loro, chiamato per nome Agabo, levatosi, significò per lo Spirito che una gran fame sarebbe in tutto il mondo; la quale ancora avvenne sotto Claudio Cesare. Laonde i discepoli, ciascuno secondo le sue facoltà, determinarono di mandar a fare una sovvenzione a' fratelli che abitavano nella Giudea; il che ancora fecero, mandando quella agli anziani per le mani di Barnaba e di Saulo.