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EPISTOLA DI S. PAOLO II A TIMOTEO 3:2-17

EPISTOLA DI S. PAOLO II A TIMOTEO 3:2-17 DB1885

Perciocchè gli uomini saranno amatori di loro stessi, avari, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti a padri e madri, ingrati, scellerati; senza affezion naturale, mancatori di fede, calunniatori, incontinenti, spietati, senza amore inverso i buoni; traditori, temerari, gonfi, amatori della voluttà anzi che di Dio; avendo apparenza di pietà, ma avendo rinnegata la forza d'essa; anche tali schiva. Perciocchè del numero di costoro son quelli che sottentrano nelle case, e cattivano donnicciuole cariche di peccati, agitate da varie cupidità; le quali sempre imparano, giammai non possono pervenire alla conoscenza della verità. Ora, come Ianne e Iambre contrastarono a Mosè, così ancora costoro contrastano alla verità; uomini corrotti della mente, riprovati intorno alla fede. Ma non procederanno più oltre; perciocchè la loro stoltizia sarà manifesta a tutti, siccome ancora fu quella di coloro. ORA, quant'è a te, tu hai ben compresa la mia dottrina, il mio procedere, le mie intenzioni, la mia fede, la mia pazienza, la mia carità, la mia sofferenza; le mie persecuzioni, le mie afflizioni, quali mi sono avvenute in Antiochia, in Iconio, in Listri; tu sai quali persecuzioni io ho sostenute; e pure il Signore mi ha liberato, da tutte. Ora, tutti quelli ancora, che voglion vivere piamente in Cristo Gesù, saranno perseguitati. Ma gli uomini malvagi ed ingannatori, procederanno in peggio, seducendo, ed essendo sedotti. Ma tu, persevera nelle cose che hai imparate, e delle quali sei stato accertato, sapendo da chi tu le hai imparate; e che da fanciullo tu hai conoscenza delle sacre lettere, le quali ti possono render savio a salute, per la fede che è in Cristo Gesù. Tutta la scrittura è divinamente inspirata, ed utile ad insegnare, ad arguire, a correggere, ad ammaestrare in giustizia; acciocchè l'uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni buona opera.