*Neemia, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i Leviti, che insegnavano, dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non siate tristi e non piangete!» Tutto il popolo infatti piangeva, ascoltando le parole della legge. Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate cibi grassi e bevete bevande dolci, e mandate delle porzioni a quelli che non hanno preparato nulla per loro; perché questo giorno è consacrato al nostro Signore; non siate tristi; perché la gioia del Signore è la vostra forza». I Leviti calmavano tutto il popolo, dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non siate tristi!» Tutto il popolo se ne andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri, e a fare gran festa, perché avevano capito le parole che erano state loro spiegate.
Il secondo giorno, i capi famiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i Leviti si radunarono presso Esdra, lo scriba, per esaminare le parole della legge. Trovarono scritto nella legge, che il Signore aveva data per mezzo di Mosè, che i figli d'Israele dovevano abitare in capanne durante la *festa del settimo mese, e che in tutte le loro città e in *Gerusalemme si doveva pubblicare questo bando: «Andate al monte, a cercare rami d'olivo, rami d'olivastro, di mirto, di palma e di alberi ombrosi, per fare delle capanne, come sta scritto». Allora il popolo andò fuori, portò i rami, e ciascuno fece la sua capanna sul *tetto della propria casa, nel proprio cortile, nei *cortili della casa di Dio, sulla piazza davanti alla porta delle Acque, e sulla piazza davanti alla porta di *Efraim. Cosí tutta l'assemblea di quanti erano tornati dall'esilio si fece delle capanne, e abitò nelle capanne. Dal tempo di *Giosuè, figlio di Nun, fino a quel giorno, i figli d'Israele non avevano piú fatto cosí. E ci fu grandissima gioia.
Fu letto un brano della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo; la festa durò sette giorni, e l'ottavo si tenne una solenne assemblea, com'è prescritto.