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Vangelo secondo Marco 3:20-35

Vangelo secondo Marco 3:20-35 NR94

Poi entrò in una casa e la folla si radunò di nuovo, cosí che egli e i suoi non potevano neppure mangiare. I suoi parenti, udito ciò, vennero per prenderlo, perché dicevano: «È fuori di sé». Gli *scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Egli ha *Belzebú, e scaccia i demòni con l'aiuto del principe dei demòni». Ma egli, chiamatili a sé, diceva loro in *parabole: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in parti contrarie, quel regno non può durare. Se una casa è divisa in parti contrarie, quella casa non potrà reggere. Se dunque Satana insorge contro sé stesso ed è diviso, non può reggere, ma deve finire. D'altronde nessuno può entrare nella casa dell'uomo forte e rubargli le sue masserizie, se prima non avrà legato l'uomo forte; soltanto allora gli saccheggerà la casa. In verità vi dico: ai figli degli uomini saranno perdonati tutti i peccati e qualunque bestemmia avranno proferita; ma chiunque avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno, ma è reo di un peccato eterno». Egli parlava cosí perché dicevano: «Ha uno spirito immondo». Giunsero sua madre e i suoi fratelli; e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. Una folla gli stava seduta intorno, quando gli fu detto: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuori che ti cercano». Egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?» Girando lo sguardo su coloro che gli sedevano intorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chiunque avrà fatto la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre».

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