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Vangelo secondo Giovanni 11:45-57

Vangelo secondo Giovanni 11:45-57 NR94

Perciò molti Giudei, che erano venuti da Maria e avevano visto le cose fatte da Gesú, credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai *farisei e raccontarono loro quello che Gesú aveva fatto. I capi dei *sacerdoti e i farisei, quindi, riunirono il *sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Perché quest'uomo fa molti segni miracolosi. Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui; e i Romani verranno e ci distruggeranno come città e come nazione». Uno di loro, *Caiafa, che era sommo sacerdote quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla, e non riflettete come torni a vostro vantaggio che un uomo solo muoia per il popolo e non perisca tutta la nazione». Or egli non disse questo di suo; ma, siccome era sommo sacerdote in quell'anno, *profetizzò che Gesú doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire in uno i figli di Dio dispersi. Da quel giorno dunque deliberarono di farlo morire. Gesú quindi non andava piú apertamente tra i Giudei, ma si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim; e là si trattenne con i suoi discepoli. La Pasqua dei Giudei era vicina e molti di quella regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Cercavano dunque Gesú; e, stando nel *tempio, dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Verrà alla *festa?» Or i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che se qualcuno sapesse dov'egli era, ne facesse denuncia perché potessero arrestarlo.