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Geremia 5:1-26

Geremia 5:1-26 NR06

«Andate per le vie di Gerusalemme! Guardate, informatevi e cercate per le sue piazze se vi trovate un uomo, se ve n’è uno solo che pratichi la giustizia, che cerchi la fedeltà; e io la perdonerò. Anche quando dicono: “Com’è vero che il SIGNORE vive”, è certo che giurano il falso». SIGNORE, i tuoi occhi non cercano forse la fedeltà? Tu li colpisci, e quelli non sentono nulla; tu li consumi, e quelli rifiutano di ricevere la correzione; essi hanno reso il loro volto più duro della roccia, rifiutano di convertirsi. Io dicevo: «Questi non sono che miseri, insensati che non conoscono la via del SIGNORE, il giudizio del loro Dio»; io andrò dai grandi e parlerò loro, perché essi conoscono la via del SIGNORE, il giudizio del loro Dio; ma anch’essi tutti quanti hanno spezzato il giogo, hanno rotto i legami. Perciò il leone della foresta li uccide, il lupo del deserto li distrugge, il leopardo sta in agguato presso le loro città; chiunque ne uscirà sarà sbranato, perché le loro trasgressioni sono numerose, le loro infedeltà sono aumentate. «Perché ti dovrei perdonare? I tuoi figli mi hanno abbandonato, giurano per degli dèi che non esistono. Io li ho saziati ed essi si danno all’adulterio, si affollano nella casa della prostituta. Sono come tanti stalloni ben pasciuti e focosi; ognuno di essi nitrisce dietro la moglie del prossimo. Non li dovrei punire per queste cose?», dice il SIGNORE, «Non dovrei vendicarmi di una simile nazione? Salite sulle sue mura e distruggete, ma non la finite del tutto; portate via i suoi tralci, perché non sono del SIGNORE! Infatti la casa d’Israele e la casa di Giuda mi hanno tradito», dice il SIGNORE. Rinnegano il SIGNORE e dicono: «Non esiste; nessun male ci verrà addosso, noi non vedremo né spada né fame; i profeti non sono che vento e nessuno parla in essi. Quel che minacciano sia fatto a loro!» Perciò così parla il SIGNORE, Dio degli eserciti: «Poiché avete detto quelle parole, ecco, io farò in modo che la mia parola sia come fuoco nella tua bocca, che questo popolo sia come legno e che quel fuoco lo divori. Ecco, io faccio venire da lontano una nazione contro di voi, casa d’Israele», dice il SIGNORE; «una nazione valorosa, una nazione antica, una nazione della quale tu non conosci la lingua e non capisci le parole. La sua faretra è un sepolcro aperto; tutti quanti sono valorosi. Essa divorerà i tuoi raccolti e il tuo pane, divorerà i tuoi figli e le tue figlie, divorerà le tue pecore e i tuoi buoi, divorerà le tue vigne e i tuoi fichi; abbatterà con la spada le tue città fortificate nelle quali confidi. Ma anche in quei giorni», dice il SIGNORE, «io non ti finirò del tutto. Quando direte: “Perché il SIGNORE, il nostro Dio, ci ha fatto tutto questo?”, tu risponderai loro: “Come voi mi avete abbandonato e avete servito dèi stranieri nel vostro paese, così servirete gli stranieri in un paese che non è vostro”. Annunciate questo alla casa di Giacobbe, proclamatelo in Giuda e dite: “Ascoltate ora questo, popolo stolto e senza cuore: hanno occhi, ma non vedono, hanno orecchi, ma non odono. Voi non mi temerete?”, dice il SIGNORE, “Non temerete davanti a me? Io ho posto la sabbia come limite al mare, barriera eterna che esso non oltrepasserà mai. I suoi flutti si agitano, ma sono impotenti; muggono, ma non la sormontano. Ma questo popolo ha un cuore indocile e ribelle; si voltano indietro e se ne vanno. Non dicono in cuor loro: ‘Temiamo il SIGNORE, il nostro Dio, che dà la pioggia a suo tempo: la pioggia della prima e dell’ultima stagione, che ci mantiene le settimane fissate per la mietitura’. Le vostre iniquità hanno sconvolto queste cose; i vostri peccati vi hanno privati del benessere. Poiché fra il mio popolo si trovano degli empi; essi spiano come cacciatori in agguato, tendono tranelli, acchiappano uomini.