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Geremia 23:6-40

Geremia 23:6-40 NR06

Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora; questo sarà il nome con il quale sarà chiamato: SIGNORE nostra giustizia. Perciò, ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE, «in cui non si dirà più: “Per la vita del SIGNORE che condusse i figli d’Israele fuori dal paese d’Egitto”, ma: “Per la vita del SIGNORE che ha portato fuori e ha ricondotto la discendenza della casa d’Israele dal paese del settentrione, e da tutti i paesi nei quali io li avevo cacciati”; ed essi abiteranno nel loro paese». Contro i profeti. Il cuore mi si spezza nel petto, tutte le mie ossa tremano; io sono come un ubriaco, come un uomo sopraffatto dal vino, a causa del SIGNORE e a causa delle sue parole sante. Il paese infatti è pieno di adùlteri; il paese infatti è tormentato a causa della maledizione che lo colpisce; i pascoli del deserto sono inariditi. La corsa di costoro è diretta al male, la loro forza non tende al bene. «Profeti e sacerdoti sono empi, nella mia casa stessa ho trovato la loro malvagità», dice il SIGNORE. «Perciò la loro via sarà per loro come luoghi sdrucciolevoli in mezzo alle tenebre; essi vi saranno spinti e cadranno, poiché io farò venire su di loro la calamità, l’anno in cui li visiterò», dice il SIGNORE. «Avevo ben visto cose insensate tra i profeti di Samaria; profetizzavano nel nome di Baal e traviavano il mio popolo Israele. Ma in mezzo ai profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adultèri, agiscono con ipocrisia, rafforzano la mano ai malfattori, al punto che nessuno si converte dalla sua malvagità; tutti quanti sono per me come Sodoma, e gli abitanti di Gerusalemme come quelli di Gomorra». Perciò così parla il SIGNORE degli eserciti riguardo ai profeti: «Ecco, io farò loro mangiare assenzio e farò loro bere acqua avvelenata; poiché dai profeti di Gerusalemme l’empietà si è sparsa per tutto il paese». Così parla il SIGNORE degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei profeti che vi profetizzano; essi vi nutrono di cose vane, vi espongono le visioni del proprio cuore, e non ciò che proviene dalla bocca del SIGNORE. Dicono a quelli che mi disprezzano: “Il SIGNORE ha detto: ‘Avrete pace’; e a tutti quelli che camminano seguendo la caparbietà del proprio cuore: ‘Nessun male vi colpirà’”. Infatti chi ha assistito al consiglio del SIGNORE, chi ha visto, chi ha udito la sua parola? Chi ha prestato orecchio alla sua parola e l’ha udita? Ecco, la tempesta del SIGNORE! Il furore scoppia, la tempesta imperversa, scroscia sul capo degli empi. L’ira del SIGNORE non si placherà, finché non abbia eseguito, compiuto i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni lo capirete appieno. Io non ho mandato quei profeti, ed essi corrono; io non ho parlato a loro, ed essi profetizzano. Se avessero assistito al mio consiglio, avrebbero fatto udire le mie parole al mio popolo; li avrebbero distolti dalla loro cattiva via e dalla malvagità delle loro azioni. Sono io soltanto un Dio da vicino», dice il SIGNORE, «e non un Dio da lontano? Potrebbe uno nascondersi in luogo occulto in modo che io non lo veda?», dice il SIGNORE. «Io non riempio forse il cielo e la terra?», dice il SIGNORE. «Io ho udito ciò che dicono i profeti che profetizzano menzogne nel mio nome, dicendo: “Ho avuto un sogno! ho avuto un sogno!” Fino a quando durerà questo? Hanno essi in mente, questi profeti che profetizzano menzogne, questi profeti dell’inganno del loro cuore, pensano forse di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni che si raccontano l’un l’altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal? Il profeta che ha avuto un sogno racconti il sogno; colui che ha udito la mia parola riferisca la mia parola fedelmente. Che ha da fare la paglia con il frumento?», dice il SIGNORE. «La mia parola non è forse come un fuoco», dice il SIGNORE, «e come un martello che spezza il sasso? Perciò ecco», dice il SIGNORE, «io vengo contro i profeti che rubano gli uni agli altri le mie parole. Ecco», dice il SIGNORE, «io vengo contro i profeti che fanno parlare la loro propria lingua, eppure dicono: “Egli dice”. Ecco», dice il SIGNORE, «io vengo contro quelli che profetizzano sogni falsi, che li raccontano e traviano il mio popolo con le loro menzogne e con la loro temerarietà, sebbene io non li abbia mandati e non abbia dato alcun ordine, ed essi non possano recare alcun giovamento a questo popolo», dice il SIGNORE. «Se questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domandano: “Qual è l’oracolo del SIGNORE?”, tu risponderai loro: “Ecco l’oracolo: io vi rigetterò”, dice il SIGNORE. Quanto al profeta, al sacerdote o al popolo che dirà: “Oracolo del SIGNORE”, io lo punirò, lui e la sua casa. Direte così, ognuno al suo vicino, ognuno al suo fratello: “Che ha risposto il SIGNORE? Che ha detto il SIGNORE?” Ma l’oracolo del SIGNORE non lo nominerete più; infatti la parola di ciascuno sarà per lui il suo oracolo, poiché avete falsato le parole del Dio vivente, del SIGNORE degli eserciti, nostro Dio. Tu dirai così al profeta: “Che ti ha risposto il SIGNORE? Che ha detto il SIGNORE?” Se dite ancora: “Oracolo del SIGNORE”, allora il SIGNORE parla così: “Siccome avete detto questa parola: ‘Oracolo del SIGNORE’, sebbene io vi avessi mandato a dire: Non dite più: ‘Oracolo del SIGNORE’, ecco, io vi dimenticherò del tutto e vi rigetterò lontano dalla mia faccia, voi e la città che avevo data a voi e ai vostri padri, e vi coprirò di un’infamia e di una vergogna eterne, che non saranno mai dimenticate”».