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Ezechiele 14:1-23

Ezechiele 14:1-23 NR06

Vennero da me alcuni anziani d’Israele e si sedettero davanti a me. La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, questi uomini hanno innalzato idoli nel loro cuore e si sono messi davanti all’intoppo che li fa cadere nella loro iniquità; come potrei io essere consultato da costoro? Perciò parla e di’ loro: Così dice il Signore, DIO: “Chiunque della casa d’Israele innalza i suoi idoli nel suo cuore e pone davanti a sé l’intoppo che lo fa cadere nella sua iniquità, e poi viene al profeta, io, il SIGNORE, gli risponderò come si merita per la moltitudine dei suoi idoli, allo scopo di toccare il cuore di quelli della casa d’Israele che si sono allontanati da me per i loro idoli”. Perciò di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, DIO: “Tornate, allontanatevi dai vostri idoli, distogliete le vostre facce da tutte le vostre abominazioni. Poiché, a chiunque della casa d’Israele o degli stranieri che soggiornano in Israele si separa da me, innalza i suoi idoli nel suo cuore e pone davanti a sé l’intoppo che lo fa cadere nella sua iniquità, e poi viene al profeta per consultarmi per suo mezzo, risponderò io, il SIGNORE, proprio io. Io volgerò la mia faccia contro quell’uomo, ne farò un segno e un proverbio, e lo eliminerò dal mezzo del mio popolo; e voi conoscerete che io sono il SIGNORE. Se il profeta si lascia sedurre e dice qualche parola, io, il SIGNORE, sono colui che avrò sedotto quel profeta; stenderò la mia mano contro di lui e lo distruggerò in mezzo al mio popolo d’Israele. Entrambi porteranno la pena della loro iniquità: la pena del profeta sarà pari alla pena di colui che lo consulta, affinché quelli della casa d’Israele non vadano più sviandosi lontano da me e non si contaminino più con tutte le loro trasgressioni; siano invece mio popolo e io sia il loro Dio”, dice il Signore, DIO». La parola del SIGNORE mi fu ancora rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, se un popolo peccasse contro di me commettendo qualche infedeltà, e io stendessi la mia mano contro di lui, e gli spezzassi l’asse del pane e gli mandassi contro la fame, e ne sterminassi uomini e bestie, e in mezzo a esso si trovassero questi tre uomini: Noè, Daniele e Giobbe, questi non salverebbero che se stessi, per la loro giustizia», dice il Signore, DIO. «Se io facessi passare per quel paese delle bestie feroci che lo spopolassero, al punto da renderlo un deserto dove nessuno passasse più a causa di quelle bestie, se in mezzo ad esso si trovassero quei tre uomini, com’è vero che io vivo», dice il Signore, DIO, «essi non salverebbero né figli né figlie; essi soltanto sarebbero salvati, ma il paese rimarrebbe desolato. O se io facessi venire la spada contro quel paese e dicessi: “Passi la spada per il paese!” in modo che ne sterminasse uomini e bestie, se in mezzo ad esso si trovassero quei tre uomini, com’è vero che io vivo», dice il Signore, DIO, «essi non salverebbero né figli né figlie, ma essi soltanto sarebbero salvati. O se contro quel paese mandassi la peste e riversassi su di esso il mio furore fino al sangue, per sterminare uomini e bestie, se in mezzo ad esso si trovassero Noè, Daniele e Giobbe, com’è vero che io vivo», dice il Signore, DIO, «essi non salverebbero né figli né figlie; non salverebbero che se stessi, per la loro giustizia». Infatti così parla il Signore, DIO: «Non altrimenti avverrà quando manderò contro Gerusalemme i miei quattro tremendi giudizi: la spada, la fame, le bestie feroci e la peste, per sterminare uomini e bestie. Ma ecco, ne scamperà un residuo, dei figli e delle figlie, che saranno condotti fuori, che giungeranno a voi e di cui vedrete la condotta e le azioni; allora vi consolerete del male che io faccio venire su Gerusalemme, di tutto quello che faccio venire su di lei. Essi vi consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro azioni, e riconoscerete che, non senza ragione, io faccio quello che faccio contro di lei», dice il Signore, DIO.

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