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Secondo libro dei Re 7:6-20

Secondo libro dei Re 7:6-20 NR06

Il Signore aveva fatto udire nell’accampamento dei Siri un rumore di carri, un rumore di cavalli, un rumore di grande esercito, tanto che i Siri avevano detto fra di loro: «Il re d’Israele ha assoldato contro di noi i re degli Ittiti e i re degli Egiziani, perché vengano ad assalirci». E si erano alzati ed erano fuggiti all’imbrunire, abbandonando le loro tende, i loro cavalli, i loro asini e l’accampamento così com’era; erano fuggiti per salvarsi la vita. Quei lebbrosi, giunti all’estremità dell’accampamento, entrarono in una tenda, mangiarono, bevvero e portarono via argento, oro, vestiario, e andarono a nascondere ogni cosa. Poi tornarono, entrarono in un’altra tenda, e anche di là portarono via roba, che andarono a nascondere. Ma poi dissero fra di loro: «Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone notizie, e noi tacciamo! Se aspettiamo finché si faccia giorno, saremo considerati colpevoli. Ora venite, andiamo a informare la casa del re». Così partirono, chiamarono i guardiani della città e li informarono della cosa, dicendo: «Siamo andati all’accampamento dei Siri, ed ecco, là non c’è nessuno, né si ode voce d’uomo; non vi sono che i cavalli legati e gli asini legati, e le tende intatte». Allora i guardiani chiamarono, e fecero sapere la cosa dentro il palazzo reale. Il re si alzò di notte e disse ai suoi servitori: «Vi voglio dire io quel che ci hanno fatto i Siri. Sanno che patiamo la fame; sono quindi usciti dall’accampamento a nascondersi per la campagna, dicendo: “Appena usciranno dalla città, li prenderemo vivi ed entreremo nella città”». Uno dei suoi servitori gli rispose: «Ti prego, si prendano cinque dei cavalli che rimangono ancora nella città. Guardate, sono come tutta la moltitudine d’Israele che c’è rimasta; sono come tutta la moltitudine d’Israele che muore di fame; e mandiamo a vedere di che si tratta». Presero dunque due carri con i loro cavalli, e il re mandò degli uomini sulle tracce dell’esercito dei Siri, dicendo: «Andate e vedete». Quelli andarono sulle tracce dei Siri, fino al Giordano; tutta la strada era piena di vestiario e di oggetti, che i Siri avevano gettato via nella loro fuga precipitosa. E gli inviati tornarono e riferirono tutto al re. Allora il popolo uscì e saccheggiò l’accampamento dei Siri; e una misura di fior di farina si ebbe per un siclo, e due misure d’orzo per un siclo, secondo la parola del SIGNORE. Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio si appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta della città, e morì, come aveva detto l’uomo di Dio, quando aveva parlato al re che era sceso a trovarlo. Difatti, quando l’uomo di Dio aveva parlato al re, aveva detto: «Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, due misure d’orzo si avranno per un siclo e una misura di fior di farina per un siclo». Ma quel capitano aveva risposto all’uomo di Dio e gli aveva detto: «Ecco, anche se il SIGNORE facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa simile?» Ed Eliseo gli aveva detto: «Ebbene, lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai». E così avvenne: fu calpestato dalla folla presso la porta della città, e morì.

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