Quegli rispose: «Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro». Ed Eliseo pregò e disse: «SIGNORE, ti prego, aprigli gli occhi, perché veda!» E il SIGNORE aprì gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo.
Mentre i Siri scendevano verso Eliseo, questi pregò il SIGNORE e disse: «Ti prego, acceca questa gente!» E il SIGNORE li accecò, secondo la parola di Eliseo. Allora Eliseo disse loro: «Non è questa la strada, e non è questa la città; venite dietro a me, e io vi condurrò dall’uomo che voi cercate». E li condusse a Samaria. Quando furono entrati a Samaria, Eliseo disse: «O SIGNORE, apri loro gli occhi, affinché vedano». Il SIGNORE aprì loro gli occhi, e a un tratto videro che si trovavano nel mezzo di Samaria. Il re d’Israele, come li ebbe veduti, disse a Eliseo: «Padre mio, li debbo colpire? Li debbo colpire?» Eliseo rispose: «Non li colpire! Colpisci tu forse quelli che fai prigionieri con la tua spada e con il tuo arco? Metti loro davanti del pane e dell’acqua, affinché mangino e bevano, e se ne tornino dal loro signore». Il re d’Israele preparò loro abbondanza di cibi; e quando ebbero mangiato e bevuto, li congedò, e quelli tornarono dal loro signore; e le bande di Siri non vennero più a fare incursioni sul territorio d’Israele.
Dopo queste cose, Ben-Adad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito, salì contro Samaria e la cinse d’assedio. Ci fu una grande carestia in Samaria, e i Siri l’assediarono in modo tale che una testa d’asino la si vendeva a ottanta sicli d’argento, e il quarto d’un cab di sterco di colombi a cinque sicli d’argento. Mentre il re d’Israele passava sulle mura, una donna gli gridò: «Aiutami, o re, mio signore!» Il re le disse: «Se non ti aiuta il SIGNORE, come posso aiutarti io? Con quel che dà l’aia o con quel che dà il frantoio?» Poi il re aggiunse: «Che hai?» Lei rispose: «Questa donna mi disse: “Dammi tuo figlio, ché lo mangiamo oggi; domani mangeremo il mio”. Così abbiamo fatto cuocere mio figlio e lo abbiamo mangiato. Il giorno seguente io le dissi: “Dammi tuo figlio, ché lo mangiamo”. Ma lei ha nascosto suo figlio». Quando il re udì le parole della donna si stracciò le vesti; e, mentre passava sulle mura, il popolo vide che sotto, sulla carne, portava un cilicio.
Il re disse: «Mi tratti Dio con tutto il suo rigore, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Safat, rimane sulle sue spalle!» Eliseo se ne stava seduto in casa sua, e con lui stavano gli anziani. Il re mandò avanti un uomo; ma prima che questo inviato giungesse, Eliseo disse agli anziani: «Vedete che questo figlio di un assassino manda qualcuno a tagliarmi la testa? Badate bene; quando arriva l’inviato, chiudete la porta, e tenetegliela ben chiusa in faccia. Non si sente già dietro a lui il rumore dei passi del suo signore?» Egli parlava ancora con loro, quand’ecco scendere verso di lui l’inviato, che disse: «Ecco, questo male viene dal SIGNORE; che ho più da sperare dal SIGNORE?»