Allora Balaam pronunziò questo messaggio: «Ascoltami attentamente, Balak figlio di Sippor! Il Signore non è come un uomo che può mentire, non è come un essere umano che cambia idea. Quando mai ha parlato e poi non ha mantenuto la parola? Quando ha fatto una promessa e non l’ha adempiuta? Ho avuto il compito di benedire questo popolo perché il Signore l’ha benedetto; non mi tirerò indietro. Il Signore non scopre alcun male nel popolo d'Israele, non trova ingiustizie nei discendenti di Giacobbe. Egli è il loro Dio ed è con loro, che lo acclamano loro re! È il Dio che li ha liberati dall’Egitto, con una forza irresistibile come quella di un bufalo. Tra il popolo d'Israele non ci sono maghi, tra i discendenti di Giacobbe non si trovano indovini, perché essi al momento giusto vengono a conoscenza di quel che Dio compie. Questo popolo balza su come una leonessa, si leva come un leone: divora la preda, beve il sangue della vittima e solo dopo torna nella tana!». Balak disse a Balaam: — Se non vuoi maledirli, evita almeno di benedirli! Balaam rispose: — Ti avevo avvisato che io avrei eseguito fedelmente gli ordini del Signore! Balak disse a Balaam: «Vieni con me: ti condurrò in un altro posto; forse là Dio ti consentirà di maledire per me questo popolo». Condusse Balaam sulla cima del monte Peor, che domina la zona del deserto. Balaam gli disse di costruire là sette altari e di procurargli sette tori e sette montoni. Balak eseguì l’ordine e poi su ciascun altare offrì in sacrificio completo un toro e un montone.
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