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Giosuè 7:1-23

Giosuè 7:1-23 ICL00D

L’ordine dato agli Israeliti di distruggere ogni cosa nella città di Gerico non fu rispettato. Un certo Acan aveva preso per sé alcuni oggetti che si dovevano distruggere. Per questo il Signore fu pieno di sdegno contro Israele. Acan era figlio di Carmì, discendente di Zabdì e apparteneva al gruppo di Zerach, della tribù di Giuda. Da Gerico Giosuè mandò alcuni uomini nella città di Ai, a est di Betel, vicino a Bet-Aven, con l’ordine di esplorare la regione. Le spie andarono a esplorare Ai e al loro ritorno dissero a Giosuè: «Quelli di Ai sono pochi, non c’è bisogno che tutti i nostri soldati vadano ad attaccarla. Bastano due o tremila uomini a conquistarla. Non affaticare tutte le nostre truppe». Circa tremila Israeliti attaccarono la città di Ai, ma furono messi in fuga. Gli abitanti di Ai ne uccisero circa trentasei; respinsero gli altri dalla porta della città fino ai burroni e li sbaragliarono lungo la discesa. Allora tutti gli Israeliti si persero d'animo e il loro coraggio si sciolse come neve al sole. Giosuè e gli anziani di Israele, disperati, si strapparono i vestiti, si sparsero polvere sulla testa e si gettarono a terra davanti all’arca del Signore. Restarono così fino a sera. Giosuè si lamentò con il Signore: — Signore Dio, perché ci hai fatto attraversare il Giordano e venire fin qui? Per farci cadere nelle mani degli Amorrei? Vuoi proprio distruggerci? Avremmo fatto meglio a restare al di là del Giordano anziché attraversarlo! E io che cosa dirò ora che Israele si è dato alla fuga davanti ai nemici? I Cananei e gli altri abitanti di questa regione lo verranno a sapere, ci piomberanno addosso e ci faranno sparire dalla faccia della terra. E allora che cosa potrai ancora fare per difendere il tuo grande nome? Ma il Signore rispose a Giosuè: — Alzati! Perché resti con la faccia a terra? Gli Israeliti hanno peccato. Hanno trasgredito gli ordini che avevo dato. Hanno osato prendere per sé qualcosa che doveva essere distrutto. L’hanno rubato e l’anno nascosto tra i propri bagagli. Per questo gli Israeliti non possono più resistere ai nemici. D’ora in poi davanti a loro si daranno alla fuga: hanno attirato su di sé lo sterminio. Io non sarò più dalla vostra parte, finché non avrete distrutto gli oggetti destinati allo sterminio. Perciò fa’ compiere a tutto il popolo un rito di purificazione. Ordina loro di farlo per domani. Dirai da parte mia: In mezzo a voi, Israeliti, ci sono degli oggetti che io, il Signore, Dio d'Israele, avevo ordinato di distruggere. Finché non lo avrete fatto non potrete più resistere ai vostri nemici! Domani mattina vi presenterete tribù per tribù. La tribù che io, il Signore, indicherò si presenterà divisa per gruppi. Il gruppo che io indicherò si presenterà diviso per famiglie. Infine gli uomini della famiglia che io indicherò si presenteranno uno per uno. Quell’uomo che sarà indicato come possessore degli oggetti proibiti, sarà bruciato con moglie e figli e tutto quel che gli appartiene. Egli ha trasgredito gli ordini che avevo dato e ha commesso un delitto grave in Israele. Il giorno dopo, di buon mattino, Giosuè fece comparire Israele tribù per tribù. Fu designata la tribù di Giuda. Allora la tribù di Giuda si presentò divisa per gruppi. Fu designato il gruppo di Zerach. Il gruppo di Zerach si presentò diviso per famiglie. Fu designata la famiglia di Zabdì. Gli uomini della famiglia di Zabdì si presentarono uno per uno. Fu designato Acan, il figlio di Carmì, discendente di Zabdì, del gruppo di Zerach, della tribù di Giuda. Giosuè disse ad Acan: — Figlio mio, rispetta e onora il Signore, Dio d'Israele, e confessa quel che hai fatto. Racconta tutto e non nascondermi nulla. Acan rispose: — Sì, è vero: ho disubbidito io al comando del Signore Dio d'Israele. Ecco quel che ho fatto: a Gerico, tra il bottino, ho visto un magnifico mantello babilonese, duecento pezzi d'argento e un pezzo d'oro che pesava più di mezzo chilo. Mi sono piaciuti tanto che li ho presi. Li ho sotterrati in mezzo alla mia tenda; l’argento è in fondo alla buca. Allora alcuni uomini, mandati da Giosuè, corsero alla tenda di Acan. Trovarono tutto, sotto terra, con il denaro in fondo. Tirarono fuori gli oggetti, li portarono a Giosuè, alla presenza del popolo d'Israele, e li posero alla presenza del Signore.