«Perché non sono morto nel grembo di mia madre? Perché non sono spirato sul nascere? Perché qualcuno mi accolse fra le braccia? Perché mia madre mi nutrì con il suo latte? Se fossi morto allora, riposerei in pace e ora dormirei tranquillo, insieme ai re e ai governanti della terra che si sono costruiti luoghi di riposo, insieme ai principi ricchi d'oro, con le case piene d'argento. Come un aborto nascosto, non esisterei; sarei come un neonato che non ha visto la luce. Nella tomba i malvagi non fanno più tribolare e anche chi è sfinito trova riposo. I prigionieri stanno insieme, in pace, e non odono la voce dell'aguzzino. Laggiù, si trovano piccoli e grandi, schiavi senza più padroni. Perché dare alla luce chi poi, in vita, sarà un disgraziato? Che esistenza è quella di chi incontra solo amarezza? Essi aspettano la morte, anzi la cercano più di un tesoro, ma non la trovano. Sono contenti e gioiscono quando trovano la tomba. Ma all’uomo viene nascosta la via da percorrere, perché Dio lo assedia da tutte le parti». «Invece di mangiare mi lamento, non posso trattenere le mie grida, perché mi piombano addosso i mali che temo, mi capita proprio quel che mi spaventa. Per me non c’è calma né riposo, conosco solo tormenti».
Leggi Giobbe 3
Ascolta Giobbe 3
Condividi
Confronta Tutte le Versioni: Giobbe 3:11-26
Salva versetti, leggi offline, guarda clip didattici e altro ancora!
Home
Bibbia
Piani
Video