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Isaia 44:12-28

Isaia 44:12-28 ICL00D

Il fabbro di una scurlavora un pezzo di ferro, lo arroventa con il fuoco e gli dà forma con il martello. Lo rifinisce con le sue braccia robuste, finché ha fame ed è sfinito, perché non beve e non riposa. Il falegname prende le misure, disegna l’immagine con il gesso, misura il pezzo con il compasso e lo lavora con lo scalpello. Gli dà una forma umana, una bella figura d'uomo, che metterà in casa. Tiene d'occhio un cedro da tagliare, sceglie un cipresso o una quercia e li fa crescere robusti tra gli alberi della foresta. Oppure pianta un pino che la pioggia farà crescere, usa una parte dell'albero per accendere il fuoco, e una parte per costruire un idolo. Mette la prima in un braciere per riscaldarsi e cuocere il pane; con l’altra invece fa la statua di un dio e la adora con grande rispetto. Con un po’ di legna fa fuoco; arrostisce la carne, se la mangia ed è sazio. Poi si riscalda e dice: “Che bel calduccio! Che bel fuocherello!”. Poi con il resto si costruisce un dio, il suo idolo, lo adora, si inchina e lo prega così: “Tu sei il mio Dio, salvami!”. Questa gente è troppo stupida per capire che cosa sta facendo: hanno gli occhi e l’intelligenza chiusi alla verità. Nessuno di loro riflette, nessuno ha il buon senso o l’intelligenza di dire: “Ho bruciato metà di un albero; sulla brace ho cotto il pane e arrostito la carne che mangio. Dell’altra metà ho fatto un idolo inutile. Mi prostro davanti a un pezzo di legno!”. Niente affatto! La loro mente si nutre di cenere; il loro cuore è sviato, li fa sragionare. Il loro idolo non li può salvare, ma essi non riescono a pensare: “È evidente che quello che ho in mano è un falso dio”». «Popolo d'Israele, discendente da Giacobbe, ricordati bene: tu sei il mio servo. Io ti ho plasmato perché tu sia al mio servizio. Israele, io non ti dimentico. Ho dissolto come una nube le tue colpe; i tuoi peccati sono svaniti come nuvole. Io sono il tuo salvatore, torna da me». Sì, il Signore interviene. Rallegrati, o cielo! Profondità della terra, acclamate! Alberi, foreste e montagne, esplodete in grida di gioia! Il Signore libera il suo popolo, manifesta la sua gloria con la salvezza d'Israele. Il Signore che ti ha plasmato nel seno materno e ti ha liberato, Israele, ti dice: «Io, il Signore, ho creato ogni cosa. Da solo ho disteso il cielo come una tenda, ho fatto la terra e nessuno mi ha aiutato. Ora annullo le predizioni degli indovini, rendo insensate le previsioni degli astrologi, costringo i sapienti a ritrattarsi e rendo follia la loro scienza. Ma confermo le parole dei miei servi, i piani annunziati dai miei profeti. Di Gerusalemme e delle città di Giuda dico: “Sarete di nuovo costruite e abitate!”. Io stesso riparerò le loro rovine. Con un mio comando faccio ritirare le acque e prosciugare l’oceano. Al re Ciro ordino: “Tu sei il capo che io ho scelto per realizzare i miei piani. Tu farai ricostruire Gerusalemme; farai riedificare il suo tempio”».

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