Il fabbro di una scurlavora un pezzo di ferro,
lo arroventa con il fuoco
e gli dà forma con il martello.
Lo rifinisce con le sue braccia robuste,
finché ha fame ed è sfinito,
perché non beve e non riposa.
Il falegname prende le misure,
disegna l’immagine con il gesso,
misura il pezzo con il compasso
e lo lavora con lo scalpello.
Gli dà una forma umana,
una bella figura d'uomo,
che metterà in casa.
Tiene d'occhio un cedro da tagliare,
sceglie un cipresso o una quercia
e li fa crescere robusti
tra gli alberi della foresta.
Oppure pianta un pino
che la pioggia farà crescere,
usa una parte dell'albero
per accendere il fuoco,
e una parte per costruire un idolo.
Mette la prima in un braciere
per riscaldarsi e cuocere il pane;
con l’altra invece fa la statua di un dio
e la adora con grande rispetto.
Con un po’ di legna fa fuoco;
arrostisce la carne,
se la mangia ed è sazio.
Poi si riscalda e dice:
“Che bel calduccio! Che bel fuocherello!”.
Poi con il resto si costruisce un dio,
il suo idolo, lo adora,
si inchina e lo prega così:
“Tu sei il mio Dio, salvami!”.
Questa gente è troppo stupida
per capire che cosa sta facendo:
hanno gli occhi e l’intelligenza
chiusi alla verità.
Nessuno di loro riflette,
nessuno ha il buon senso
o l’intelligenza di dire:
“Ho bruciato metà di un albero;
sulla brace ho cotto il pane
e arrostito la carne che mangio.
Dell’altra metà ho fatto un idolo inutile.
Mi prostro davanti a un pezzo di legno!”.
Niente affatto!
La loro mente si nutre di cenere;
il loro cuore è sviato, li fa sragionare.
Il loro idolo non li può salvare,
ma essi non riescono a pensare:
“È evidente che quello che ho in mano
è un falso dio”».
«Popolo d'Israele, discendente da Giacobbe,
ricordati bene:
tu sei il mio servo.
Io ti ho plasmato
perché tu sia al mio servizio.
Israele, io non ti dimentico.
Ho dissolto come una nube le tue colpe;
i tuoi peccati sono svaniti come nuvole.
Io sono il tuo salvatore,
torna da me».
Sì, il Signore interviene.
Rallegrati, o cielo!
Profondità della terra, acclamate!
Alberi, foreste e montagne,
esplodete in grida di gioia!
Il Signore libera il suo popolo,
manifesta la sua gloria
con la salvezza d'Israele.
Il Signore che ti ha plasmato nel seno materno
e ti ha liberato, Israele, ti dice:
«Io, il Signore, ho creato ogni cosa.
Da solo ho disteso il cielo come una tenda,
ho fatto la terra e nessuno mi ha aiutato.
Ora annullo le predizioni degli indovini,
rendo insensate le previsioni degli astrologi,
costringo i sapienti a ritrattarsi
e rendo follia la loro scienza.
Ma confermo le parole dei miei servi,
i piani annunziati dai miei profeti.
Di Gerusalemme e delle città di Giuda dico:
“Sarete di nuovo costruite e abitate!”.
Io stesso riparerò le loro rovine.
Con un mio comando
faccio ritirare le acque
e prosciugare l’oceano.
Al re Ciro ordino:
“Tu sei il capo che io ho scelto
per realizzare i miei piani.
Tu farai ricostruire Gerusalemme;
farai riedificare il suo tempio”».