La promessa di Dio dura ancora: si può ancora entrare nel luogo del suo riposo. Perciò stiamo attenti che nessuno di voi risulti escluso. Perché anche noi abbiamo ricevuto la *parola di Dio, come quelli che erano nel deserto. Essi però non ebbero alcun vantaggio dalla parola udita, perché quando la udirono non rimasero uniti a quelli che la ricevettero con fede. Noi invece che abbiamo fede possiamo entrare nel luogo del suo riposo, a proposito del quale Dio ha detto:
Perciò mi sono adirato contro di loro
e ho fatto un giuramento:
non entreranno mai nel luogo del mio riposo.
Eppure le opere di Dio erano già compiute fin dalla fondazione del mondo. Infatti in qualche pagina della Bibbia, parlando del settimo giorno si dice: E il settimo giorno, terminata la sua opera, Dio si riposò.
E ancora: Non entreranno mai nel luogo del mio riposo.
Quelli che per primi avevano ascoltato la parola di Dio non sono entrati nel suo riposo, perché non hanno avuto fede. Ma per gli altri è ancora possibile entrare. Per questo Dio stabilisce di nuovo un giorno chiamato oggi. Quando, molto tempo dopo, per mezzo di Davide dice, come abbiamo già visto:
Oggi, se udite la voce di Dio,
non indurite i vostri cuori.
Infatti se Giosuè avesse portato il popolo in questo riposo, Dio non avrebbe mai parlato di un altro giorno. Dunque resta ancora possibile per il popolo di Dio un riposo simile a quello del settimo giorno. Perché chi entra nel riposo di Dio riposa dalle proprie opere, come ha fatto Dio stesso.
Perciò affrettiamoci a entrare in quel riposo; facciamo in modo che nessuno di noi cada nella disubbidienza, come i nostri padri.
La parola di Dio, infatti, è viva ed efficace. È più tagliente di qualunque spada a doppio taglio. Penetra a fondo, fino al punto dove si incontrano l’anima e lo spirito, fin là dove si toccano le giunture e le midolla. Conosce e giudica anche i sentimenti e i pensieri del cuore. Non c’è nulla che possa restare nascosto a Dio. Davanti ai suoi occhi tutte le cose sono nude e scoperte. E noi dobbiamo rendere conto a lui.
Restiamo dunque saldi nella fede che dichiariamo di avere, perché abbiamo un *sommo sacerdote grande che è giunto fino a Dio: Gesù che è Figlio di Dio. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote incapace di soffrire con noi per le nostre miserie. Anzi, il nostro sommo sacerdote è stato messo alla prova in tutto, come noi, ma non ha commesso peccato. Dunque accostiamoci con piena fiducia a Dio, re misericordioso, per ricevere misericordia e grazia e per essere aiutati al momento opportuno.