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Ezechiele 29:1-12

Ezechiele 29:1-12 ICL00D

Nel decimo anno dalla deportazione, il dodicesimo giorno del decimo mese, il Signore mi disse: «Ezechiele, rivolgi al faraone, re d'Egitto, queste minacce contro di lui e contro l’intero Egitto. Riferiscigli quel che io, Dio, il Signore, annunzio: «Agirò contro di te faraone, re d'Egitto. Come un coccodrillo mostruoso giaci in mezzo al fiume Nilo. Affermi che il Nilo è tuo, perché l’hai fatto tu. Ma io metterò ganci nelle tue mascelle e farò attaccare alle tue scaglie i pesci del tuo fiume. Poi ti tirerò fuori dal Nilo con tutti quei pesci attaccati alle tue scaglie. Getterò nel deserto te e tutti quei pesci. Cadrai morto a terra, e nessuno ti raccoglierà per seppellirti. Ti lascerò in pasto agli uccelli e agli animali feroci. Allora tutti gli abitanti dell'Egitto riconosceranno che io sono il Signore. «Il sostegno che hai dato agli Israeliti è stato fragile come quello di una canna. Quando si sono appoggiati a te, ti sei spezzato nelle loro mani, li hai feriti alle spalle e li hai fatti vacillare sui fianchi. E io, Dio, il Signore, dichiaro che manderò contro di te un esercito e distruggerò gli uomini e gli animali. L’Egitto diventerà un deserto desolato e tutti riconosceranno che io sono il Signore. «Tu hai detto che il Nilo è tuo, perché è opera tua. Per questo agirò contro di te e contro il tuo fiume. Trasformerò l’intero Egitto in un deserto desolato, dalla fortezza di Migdol a nord fino alla città di Siene e alla frontiera con l’Etiopia a sud. Né uomo né animale passeranno più di là, per quarant’anni nulla vi potrà vivere. Farò diventare l’Egitto il deserto più desolato che esista: le sue città rimarranno in rovina per quarant’anni, e disperderò gli Egiziani tra popoli e paesi stranieri.

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