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Ezechiele 23:12-49

Ezechiele 23:12-49 ICL00D

Anche lei spasimava per gli alti funzionari e gli ufficiali della cavalleria assira, eleganti nelle magnifiche vesti, tutti giovani e attraenti. Io, il Signore, vidi che si contaminava come la sorella e che entrambe si comportavano allo stesso modo. Ma Oolibà cadde ancora più in basso: un giorno vide disegnati su un muro uomini dipinti di rosso. Raffiguravano i Babilonesi: avevano ai fianchi cinture, in testa grandi turbanti. Il loro aspetto era di valorosi guerrieri, Babilonesi autentici. Al primo sguardo Oolibà bruciò di desiderio per loro e inviò messaggeri nel loro paese. Allora vennero i Babilonesi per andare a letto con lei. La sedussero con la loro lussuria, fino al punto che ne rimase nauseata. Aveva fatto sapere a tutti che si prostituiva, aveva fatto vedere a tutti il suo corpo nudo. Ne fui disgustato come lo ero stato per sua sorella. Ma lei si prostituì ancora di più ricordandosi di quando, da ragazza, si concedeva agli Egiziani. Ardeva di libidine per quegli amanti lussuriosi, virili e sfrenati come stalloni». Così dice Dio, il Signore: «Oolibà, hai ricominciato a vivere in modo sfrenato come quando eri ragazza e gli Egiziani accarezzavano i tuoi seni, palpando il tuo petto giovane. Ma io ti annunzio questo: Spingerò contro di te i tuoi amanti. Ti nauseavano ormai, ma io li farò venire da ogni parte: i Babilonesi e tutte le tribù di Pekod, di Soa e di Koa, insieme agli Assiri. Riunirò tutti quegli uomini giovani, attraenti: alti funzionari, dignitari, ufficiali di cavalleria e valorosi guerrieri. Ti attaccheranno dal nord, con un immenso esercito e carri di ogni tipo. Protetti da scudi e da elmi ti circonderanno. Ti accuserò davanti a loro, ed essi ti giudicheranno secondo le loro leggi e non secondo le tue. Scatenerò la mia gelosia e lascerò che ti trattino con violenza: ti taglieranno il naso e le orecchie, e poi ti finiranno con la spada. Cattureranno i tuoi figli e le tue figlie. Quel che rimarrà di te sarà preda del fuoco. Ti spoglieranno delle tue vesti e si prenderanno i tuoi gioielli. Metterò fine al tuo comportamento osceno e licenzioso che dura da quando eri in Egitto. Non desidererai più nessuno e non penserai più agli Egiziani. Ti abbandonerò nelle mani di chi detesti, di cui sei ormai nauseata. Lo dico io, Dio, il Signore. Ti tratteranno con odio, ti prenderanno tutto il tuo guadagno, ti lasceranno nuda, esposta agli sguardi di tutti, come una prostituta. Il tuo comportamento immorale e la tua libidine ti hanno procurato tutto questo. Ti sei concessa a uomini di nazioni straniere e ti sei contaminata, adorando i loro idoli. Hai seguito le orme di tua sorella e per questo ti farò bere, come lei, alla coppa della mia ira. Io, Dio, il Signore, dichiaro: Berrai alla stessa coppa di tua sorella, una coppa larga e profonda; ti derideranno e si faranno beffe di te. La coppa è piena fino all’orlo, piena di paura e di devastazione e ti ubriacherà di dolore. Tua sorella Samaria l’ha già vuotata. La berrai fino all’ultima goccia, la romperai per succhiarne i cocci che ti lacereranno il petto. Lo affermo io, Dio, il Signore! «Mi hai dimenticato e mi hai voltato le spalle. Io, Dio, il Signore, prometto che pagherai a caro prezzo la tua immoralità e la tua prostituzione». Il Signore mi disse: «Ezechiele, preparati a giudicare Oolà e Oolibà. Denunzia le loro azioni disgustose. Sono donne adultere e assassine. Hanno commesso adulterio adorando i loro idoli e hanno bruciato come sacrificio in loro onore i figli che mi avevano dato. E non solo! Nello stesso giorno hanno anche profanato il mio santuario e il giorno del sabato, dedicato a me. Lo stesso giorno in cui hanno sacrificato i propri figli ai loro idoli, sono entrate nel mio santuario e l’hanno profanato. Si sono comportate così proprio nella mia casa. Hanno inoltre inviato messaggeri a invitare uomini di paesi lontani, e questi sono venuti. Per loro, le due sorelle si sono lavate, truccate gli occhi, ornate di gioielli. Si sono distese su magnifici divani davanti ai quali avevano imbandito una tavola con l’incenso e l’olio profumato avuti da me. Molti uomini sono venuti da loro, alcuni perfino dal deserto. Si sentiva il chiasso di gente spensierata. Hanno donato alle due sorelle braccialetti e splendide corone. Allora ho esclamato: Da tanto tempo sono adultere e ancora si prostituiscono! Infatti gli uomini vanno con quelle donne dissolute, Oolà e Oolibà, come si va con una prostituta. Ma uomini giusti le condanneranno per adulterio e assassinio: sono adultere e le loro mani sono sporche di sangue. Io, Dio, il Signore, annunzio che inciterò la folla contro di loro, le terrorizzerò e lascerò che siano saccheggiate di ogni loro bene. La folla le colpirà a morte con le pietre, le farà a pezzi con le spade, ucciderà i loro figli e le loro figlie, brucerà le loro case. Così metterò fine all’immoralità che c’è nel paese e ogni donna sarà avvertita: non commetterà adulterio come loro. Le due sorelle pagheranno per la loro immoralità, sopporteranno le conseguenze della loro peccaminosa idolatria. Allora riconosceranno che io sono Dio, il Signore».

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