Ciascuno aveva quattro facce e quattro ali. Le loro gambe erano diritte, avevano piedi simili a zoccoli di vitello, splendenti come rame lucido. Ognuno aveva quattro facce, quattro ali e quattro mani, una per lato, sotto ogni ala. Le loro ali si toccavano. Quando camminavano, andavano diritto senza voltarsi.
Le loro facce erano quelle di un essere umano, e tutti e quattro avevano una faccia di leone a destra, una faccia di toro a sinistra e una faccia di aquila. Avevano due ali spiegate verso l’alto che si toccavano, mentre con le altre due si coprivano il corpo. Camminavano diritto senza voltarsi e andavano insieme dove volevano.
Quegli esseri viventi sembravano carboni ardenti. Erano come torce accese, in continuo movimento, che risplendevano e sprigionavano scintille. Gli esseri andavano e venivano come saette.
Guardando gli esseri viventi, vidi a fianco di ognuno una specie di ruota che toccava la terra. Queste ruote erano simili tra loro: tutte brillavano come topazio. Sembrava come se una fosse inserita nell’altra. Potevano muoversi in tutte e quattro le direzioni senza doversi voltare. Inoltre, i cerchioni delle ruote erano enormi e spaventevoli e sprigionavano bagliori tutt’intorno. Quando gli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro; quando si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. Essi andavano insieme dove volevano e le ruote con loro, perché essi le guidavano. Infatti, quando si muovevano o si fermavano o si alzavano da terra, le ruote facevano lo stesso.
Una specie di volta, splendente come cristallo, si stendeva sopra le teste degli esseri viventi. Sotto la volta ciascuno aveva due ali tese l’una verso l’altra; con le altre due invece si copriva il corpo. Quando si spostavano sentivo il rumore delle loro ali: era simile al fragore di una enorme massa d'acqua, simile alla voce di Dio Onnipotente, era un frastuono assordante come il tumulto di un immenso esercito. Quando si fermavano, ripiegavano le ali.
Sentivo anche un rumore che veniva da sopra la volta distesa sugli esseri viventi. Lassù, vidi qualcosa simile a un trono di zaffiro e su quello sedeva una figura dall’aspetto umano. Brillava come metallo incandescente, come se fosse circondata dal fuoco, dai suoi fianchi in su; dai suoi fianchi in giù, vidi come del fuoco. Era circondata da uno splendore simile all’arcobaleno fra le nubi di un giorno di pioggia. Questo splendore era come il riflesso della gloriosa presenza del Signore.