Le sue foglie erano magnifiche, aveva frutti così abbondanti da sfamare ogni creatura. Le bestie potevano ripararsi alla sua ombra e gli uccelli fare il nido tra i suoi rami. Ebbene, maestà, questo albero sei tu! Anche tu sei diventato grande e robusto; la tua grandezza ha raggiunto il cielo e il tuo dominio si è esteso fino all’estremità della terra. Poi tu hai visto un angelo santo scendere dal cielo e dare quest’ordine: «Abbattete l’albero e distruggetelo! Ma lasciate nella terra il ceppo con le radici e legatelo con una catena di ferro e di bronzo tra l’erba dei campi. Sarà bagnato dalla rugiada e dovrà condividere per sette anni la sorte degli animali». Maestà, ecco il significato, ed ecco la decisione che il Dio Altissimo ha preso nei tuoi riguardi. Sarai cacciato di mezzo agli uomini! Vivrai tra gli animali selvaggi, ti nutrirai di erba come i buoi e sarai bagnato dalla rugiada! Resterai in questa condizione per sette anni, e alla fine dovrai riconoscere che il Dio Altissimo è il Signore di tutti i regni e stabilisce chi deve essere re. L’ordine di lasciare il ceppo dell'albero con le sue radici significa questo: potrai di nuovo regnare quando riconoscerai che il Dio del cielo domina su tutto. Perciò, maestà, ascolta il mio consiglio: rinunzia ai tuoi peccati praticando la giustizia e alle tue iniquità con atti di misericordia verso i poveri; può darsi che tu possa vivere a lungo felice. Al re Nabucodònosor accadde tutto quello che gli era stato predetto. Infatti l’anno successivo, mentre il re passeggiava sul terrazzo della reggia di Babilonia, esclamò: «Ecco Babilonia, la grande città da me costruita come residenza reale. Essa mostra la mia grande potenza e il mio potere glorioso!».
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