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Deuteronomio 32:1-43

Deuteronomio 32:1-43 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

«Porgete orecchio, o cieli, e io parlerò; e ascolti la terra le parole della mia bocca. Si spanda il mio insegnamento come la pioggia, stilli la mia parola come la rugiada, come la pioggerella sopra la verdura e come un acquazzone sopra l’erba, poiché io proclamerò il nome del SIGNORE. Magnificate il nostro Dio! Egli è la rocca, l’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. È un Dio fedele e senza iniquità. Egli è giusto e retto. Hanno agito perversamente contro di lui; non sono suoi figli, questi corrotti, razza storta e perversa. È questa la ricompensa che date al SIGNORE, o popolo insensato e privo di saggezza? Non è lui il padre che ti ha acquistato? Non è lui che ti ha fatto e stabilito? Ricòrdati dei giorni antichi, considera gli anni delle età passate, interroga tuo padre ed egli te lo farà conoscere, i tuoi vecchi ed essi te lo diranno. Quando l’Altissimo diede alle nazioni la loro eredità, quando separò i figli degli uomini, egli fissò i confini dei popoli, tenendo conto del numero dei figli d’Israele. Poiché la parte del SIGNORE è il suo popolo, Giacobbe è la porzione della sua eredità. Egli lo trovò in una terra deserta, in una solitudine piena di urli e di desolazione. Egli lo circondò, se ne prese cura, lo custodì come la pupilla dei suoi occhi. Come un’aquila che desta la sua nidiata, volteggia sopra i suoi piccini, spiega le sue ali, li prende e li porta sulle penne. Il SIGNORE solo lo ha condotto e nessun dio straniero era con lui. Egli lo ha fatto passare a cavallo sulle alture della terra e Israele ha mangiato il prodotto dei campi; gli ha fatto succhiare il miele che esce dalla rupe, l’olio che esce dalle rocce più dure, la crema delle vacche e il latte delle pecore. Lo ha nutrito con il grasso degli agnelli, dei montoni di Basan e dei capri, con la farina del fior fiore del grano. Tu hai bevuto il vino generoso, il sangue dell’uva. Iesurun si è fatto grasso e ha recalcitrato, si è fatto grasso, grosso e pingue, ha abbandonato il Dio che lo ha fatto e ha disprezzato la Rocca della sua salvezza. Essi lo hanno fatto ingelosire con divinità straniere, lo hanno irritato con pratiche abominevoli. Hanno sacrificato a dèmoni che non sono Dio, a dèi che non avevano conosciuto, dèi nuovi, apparsi di recente, che i vostri padri non avevano temuto. Hai abbandonato la Rocca che ti diede la vita, e hai dimenticato il Dio che ti mise al mondo. Il SIGNORE lo ha visto, e ha rinnegato i suoi figli e le sue figlie che l’avevano irritato; e ha detto: “Io nasconderò loro il mio volto e starò a vedere quale sarà la loro fine; poiché sono una razza perversa, sono figli infedeli. Essi mi hanno fatto ingelosire con ciò che non è Dio, mi hanno irritato con i loro idoli vani; e io li renderò gelosi con gente che non è un popolo, li irriterò con una nazione stolta. Infatti il fuoco della mia ira si è acceso e divamperà fino in fondo al soggiorno dei morti; divorerà la terra e i suoi prodotti e infiammerà le fondamenta delle montagne. Io accumulerò disgrazie su di loro, esaurirò contro di loro tutte le mie frecce. Essi saranno consumati dalla fame, divorati dalla febbre e da malattie mortali; manderò contro di loro le zanne delle belve e il veleno dei serpenti che strisciano nella polvere. Di fuori la spada e di dentro il terrore spargeranno il lutto, mietendo giovani e fanciulle, lattanti e uomini canuti. Io direi: ‘Li spazzerò via d’un soffio, farò sparire la loro memoria dal genere umano’, se non temessi gli insulti del nemico e che i loro avversari, illudendosi, fossero indotti a dire: ‘È stata la nostra potente mano che ha fatto tutto questo, e non il SIGNORE’”. Poiché è una nazione che ha perduto il senno e non c’è intelligenza in loro. Se fossero savi, lo capirebbero e considererebbero la fine che li aspetta. Come potrebbe uno solo inseguirne mille, e due metterne in fuga diecimila, se la loro Rocca non li avesse venduti, se il SIGNORE non li avesse dati in mano al nemico? Poiché la loro rocca non è come la nostra Rocca; i nostri stessi nemici ne sono giudici; ma la loro vigna viene dalla vigna di Sodoma e dalle campagne di Gomorra; le loro uve sono uve avvelenate, i loro grappoli, amari; il loro vino è tossico di serpenti, un crudele veleno di vipere. Tutto questo non è forse riposto presso di me, sigillato nei miei tesori? A me la vendetta e la retribuzione, quando il loro piede vacillerà! Poiché il giorno della sventura è vicino e ciò che li aspetta non tarderà”. Sì, il SIGNORE giudicherà il suo popolo, ma avrà pietà dei suoi servi quando vedrà che la forza è sparita e che non rimane più tra di loro né schiavo né libero. Allora egli dirà: “Dove sono i loro dèi, la rocca nella quale confidavano, gli dèi che mangiavano il grasso dei loro sacrifici e bevevano il vino delle loro libazioni? Si alzino loro a soccorrervi, a coprirvi con la loro protezione! Ora vedete che io solo sono Dio e che non vi è altro dio accanto a me. Io faccio morire e faccio vivere, ferisco e risano, e nessuno può liberare dalla mia mano. Sì, io alzo la mia mano al cielo e dico: ‘Com’è vero che io vivo in eterno, quando affilerò la mia spada folgorante e la mia mano si leverà a giudicare, farò vendetta dei miei nemici e darò ciò che si meritano a quelli che mi odiano. Inebrierò di sangue le mie frecce, del sangue degli uccisi e dei prigionieri; la mia spada divorerà la carne, le teste dei condottieri nemici’”. Nazioni, cantate le lodi del suo popolo! Poiché il SIGNORE vendica il sangue dei suoi servi, fa ricadere la sua vendetta sopra i suoi avversari, ma si mostra propizio alla sua terra, al suo popolo».

Deuteronomio 32:1-43 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

«Porgete orecchio, o cieli, e io parlerò; e ascolti la terra le parole della mia bocca. Si spanda il mio insegnamento come la pioggia, stilli la mia parola come la rugiada, come la pioggerella sopra la verdura e come un acquazzone sopra l'erba, poiché io proclamerò il nome del Signore. Magnificate il nostro Dio! Egli è la rocca, l'opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. È un Dio fedele e senza *iniquità. Egli è giusto e retto. Hanno agito perversamente contro di lui; non sono suoi figli, questi corrotti, razza storta e perversa. È questa la ricompensa che date al Signore, o popolo insensato e privo di saggezza? Non è lui il padre che ti ha acquistato? Non è lui che ti ha fatto e stabilito? Ricòrdati dei giorni antichi, considera gli anni delle età passate, interroga tuo padre ed egli te lo farà conoscere, i tuoi vecchi ed essi te lo diranno. Quando l'Altissimo diede alle nazioni la loro eredità, quando separò i figli degli uomini, egli fissò i confini dei popoli, tenendo conto del numero dei figli d'*Israele. Poiché la parte del Signore è il suo popolo, *Giacobbe è la porzione della sua eredità. Egli lo trovò in una terra deserta, in una solitudine piena d'urli e di desolazione. Egli lo circondò, ne prese cura, lo custodí come la pupilla dei suoi occhi. Come un'aquila che desta la sua nidiata, volteggia sopra i suoi piccini, spiega le sue ali, li prende e li porta sulle penne. Il Signore solo lo ha condotto e nessun dio straniero era con lui. Egli lo ha fatto passare a cavallo sulle alture della terra e Israele ha mangiato il prodotto dei campi; gli ha fatto succhiare il miele che esce dalla rupe, l'olio che esce dalle rocce piú dure, la crema delle vacche e il latte delle pecore. Lo ha nutrito con il grasso degli agnelli, dei montoni di *Basan e dei capri, con la farina del fior fiore del grano. Tu hai bevuto il vino generoso, il sangue dell'uva. Iesurun si è fatto grasso e ha recalcitrato, si è fatto grasso, grosso e pingue, ha abbandonato il Dio che lo ha fatto e ha disprezzato la Rocca della sua salvezza. Essi lo hanno fatto ingelosire con divinità straniere, lo hanno irritato con pratiche abominevoli. Hanno sacrificato a dèmoni che non sono Dio, a dèi che non avevano conosciuto, dèi nuovi, apparsi di recente, che i vostri padri non avevano temuto. Hai abbandonato la Rocca che ti diede la vita, e hai dimenticato il Dio che ti mise al mondo. Il Signore lo ha visto, e ha rinnegato i suoi figli e le sue figlie che l'avevano irritato; e ha detto: «Io nasconderò loro il mio volto e starò a vedere quale sarà la loro fine; poiché sono una razza perversa, sono figli infedeli. Essi mi hanno fatto ingelosire con ciò che non è Dio, mi hanno irritato con i loro idoli vani; e io li renderò gelosi con gente che non è un popolo, li irriterò con una nazione stolta. Infatti il fuoco della mia ira si è acceso e divamperà fino in fondo al *soggiorno dei morti; divorerà la terra e i suoi prodotti e infiammerà le fondamenta delle montagne. Io accumulerò disgrazie su di loro, esaurirò contro di loro tutte le mie frecce. Essi saranno consumati dalla fame, divorati dalla febbre e da malattie mortali; manderò contro di loro le zanne delle belve, e il veleno dei serpenti che strisciano nella polvere. Di fuori la spada e di dentro il terrore spargeranno il lutto, mietendo giovani e fanciulle, lattanti e uomini canuti. Io direi: “Li spazzerò via d'un soffio, farò sparire la loro memoria dal genere umano”, se non temessi gli insulti del nemico e che i loro avversari, illudendosi, fossero indotti a dire: “È stata la nostra potente mano che ha fatto tutto questo, e non il Signore”». Poiché è una nazione che ha perduto il senno e non c'è intelligenza in loro. Se fossero savi, lo capirebbero e considererebbero la fine che li aspetta. Come potrebbe uno solo inseguirne mille, e due metterne in fuga diecimila, se la loro Rocca non li avesse venduti, se il Signore non li avesse dati in mano al nemico? Poiché la loro rocca non è come la nostra Rocca; i nostri stessi nemici ne sono giudici; ma la loro vigna viene dalla vigna di *Sodoma e dalle campagne di *Gomorra; le loro uve sono uve avvelenate, i loro grappoli, amari; il loro vino è tossico di serpenti, un crudele veleno di vipere. «Tutto questo non è forse riposto presso di me, sigillato nei miei tesori? A me la vendetta e la retribuzione, quando il loro piede vacillerà! Poiché il giorno della sventura è vicino e ciò che li aspetta non tarderà. Sí, il Signore giudicherà il suo popolo, ma avrà pietà dei suoi servi quando vedrà che la forza è sparita e che non rimane piú tra di loro né schiavo né libero. Allora egli dirà: “Dove sono i loro dèi, la rocca nella quale confidavano, gli dèi che mangiavano il grasso dei loro sacrifici e bevevano il vino delle loro *libazioni?”. Si alzino loro a soccorrervi, a coprirvi con la loro protezione! Ora vedete che io solo sono Dio e che non vi è altro dio accanto a me. Io faccio morire e faccio vivere, ferisco e risano, e nessuno può liberare dalla mia mano. Sí, io alzo la mia mano al cielo e dico: “Com'è vero che io vivo in eterno, quando affilerò la mia spada folgorante e la mia mano si leverà a giudicare, farò vendetta dei miei nemici e darò ciò che si meritano a quelli che mi odiano. Inebrierò di sangue le mie frecce, del sangue degli uccisi e dei prigionieri; la mia spada divorerà la carne, le teste dei condottieri nemici”. Nazioni, cantate le lodi del suo popolo! Poiché il Signore vendica il sangue dei suoi servi, {An1} fa ricadere la sua vendetta sopra i suoi avversari, ma si mostra propizio alla sua terra, al suo popolo».

Deuteronomio 32:1-43 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

«Cieli, fate attenzione, e io parlerò; la terra ascolti le mie parole! Il mio insegnamento scorre come pioggia, la mia parola scende come rugiada: come gocce d'acqua sull’erba, come pioggia benefica sui germogli. Riconoscete la grandezza del nostro Dio! Proclamerò il nome del Signore: egli è la Roccia che ci protegge; quel che egli fa è perfetto, e le sue decisioni sono giuste. È un Dio fedele e non inganna, sempre giusto e leale. Voi lo avete offeso, non siete più suoi figli, ma solo dei bastardi; gente incostante e sviata. Popolo stupido e insensato, è questo il modo di essere riconoscenti al Signore? Non è lui il padre che vi ha dato la vita, che vi ha creati e resi sicuri?». «Pensate agli anni passati, cercate di capire il corso della storia! Chiedetelo ai vostri padri, e ve lo spiegheranno, ai vostri anziani, e ve lo diranno! Quando il Dio Altissimo assegnò ai popoli la terra, quando distribuì gli uomini nel mondo, segnò i confini delle nazioni e diede a ognuna un dio protettore. Ma lui, il Signore, ha riservato per sé il popolo d'Israele, i discendenti di Giacobbe li ha fatti sua proprietà. Li trovò nel deserto, nella steppa piena d'urla selvagge: si prese cura di loro e li istruì, li protesse come fossero la pupilla dei suoi occhi. È stato come un’aquila che insegna ai piccoli il volo: vola sopra il nido, stende le sue ali, li aiuta e li sostiene. Il Signore li ha guidati da solo, non c’era con lui nessun altro dio! Li condusse in una regione di alte colline: essi mangiarono i prodotti della terra. Il Signore fece loro gustare miele pregiato e raccogliere olive su terreno roccioso; diede loro burro di vacche e latte di pecore; carne di agnelli grassi, di montoni pregiati e di capretti; farina del grano migliore e vino corposo delle loro uve». «Dopo aver goduto di ogni bene Iesurùn è diventato ribelle: sì, vi siete riempiti e impinguati, vi siete enormemente ingrassati! Iesurùn ha lasciato Dio, il suo creatore, ha disprezzato la Roccia che lo aveva protetto e salvato. Gli Israeliti hanno offeso il suo amore, hanno seguito divinità straniere, lo hanno irritato con idoli vergognosi. Hanno offerto i loro sacrifici a spiriti maligni, che non sono Dio, a divinità che non avevano conosciuto, dèi venuti da poco, che i loro padri non avevano temuto. Sì, voi trascurate la Roccia, colui che vi ha messi al mondo; dimenticate il Dio che vi ha dato la vita». «Il Signore vide questo e fu pieno di ribrezzo: i suoi figli e le sue figlie l’avevano offeso! Egli disse: “Toglierò la mia protezione, vedrò la loro fine. Gente incostante, figli infedeli. Mi hanno tradito con falsi dèi, mi hanno oltraggiato con i loro idoli vani. Anch’io li tradirò, aiuterò un popolo che non è il mio; li offenderò, mi servirò di una nazione che non capisce. Un fuoco si accese dentro di me e divampò raggiungendo l’abisso del regno dei morti: distrusse la terra e i suoi prodotti, incenerì perfino le fondamenta delle montagne. Aumenterò contro di loro i miei castighi, scaglierò tutte le mie frecce: saranno sfiniti dalla fame, consumati da febbre e orribile pestilenza; scatenerò contro di loro animali selvaggi, li colpirò con veleno di serpenti. Sulla strada la spada li priverà dei figli, nelle case ci sarà terrore; moriranno tutti: giovani e ragazze, lattanti e vecchi”». «“Io, il Signore, avevo intenzione di distruggerli, di cancellare il loro ricordo fra gli uomini; ma ho temuto di favorire l’arroganza dei nemici. I loro avversari si ingannano quando pensano di essere i più forti, e non riconoscono che io, il Signore, faccio questo. Gente senza buon senso, che non capisce niente. Se fossero intelligenti, capirebbero e saprebbero qual è la loro fine. È possibile che un nemico, da solo, metta in fuga mille Israeliti, o che due ne facciano scappare diecimila? Solo io, il Signore, la loro Roccia, li abbandono in potere dei loro avversari! I loro nemici dovrebbero capire che il loro dio protettore non è come me, la Roccia di Israele. Non sono diversi dalla gente di Sòdoma e Gomorra; sono una vigna che produce uva avvelenata e grappoli amari; il loro vino è simile a veleno di serpenti, a terribile tossico di vipere. Ma non dimenticherò nulla; tutto resterà segreto presso di me, fino al giorno della vendetta e del castigo; fino a quando i nemici d'Israele non saranno più sicuri. Il giorno della strage è vicino, e il loro destino è segnato!”». «Certo, il Signore farà giustizia al suo popolo; avrà pietà della sorte dei suoi servi quando vedrà che non hanno più forza, e manca loro ogni appoggio e sostegno. Chiederà ai nemici di Israele: “Dove sono gli dèi in cui cercavate sicurezza? Essi mangiavano il grasso dei vostri sacrifici e bevevano il vino delle vostre offerte: vengano ora ad aiutarvi; vi diano la loro protezione! Dovete riconoscerlo: io solo esisto; con me non c’è altro dio! Io faccio morire e do vita; ferisco e do guarigione. Nessuno può salvare dalla mia mano. Alzo la mano verso il cielo e dichiaro con giuramento: Com’è vero che io vivo per sempre, affilo la lama della mia spada; ho già in mano la sentenza: farò vendetta contro i miei nemici; castigherò chi mi odia. Le mie frecce si ubriacheranno di sangue, del sangue degli uccisi e dei prigionieri; la mia spada divorerà la carne, le teste dei principi nemici!”». «Tutte le nazioni facciano festa con il popolo del Signore! Il Signore vendicherà la morte dei suoi servitori; castigherà i suoi avversari e toglierà la maledizione dalla terra del suo popolo».

Deuteronomio 32:1-43 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

CIELI, porgete gli orecchi, ed io parlerò; Ed ascolti la terra le parole della mia bocca. La mia dottrina stillerà come pioggia, E il mio ragionamento colerà come rugiada; Come pioggia minuta in su l'erbetta, E come pioggia a grosse gocciole in su l'erbe; Perciocchè io celebrerò il Nome del Signore. Magnificate l'Iddio nostro. L'opera della Rocca è compiuta; Conciossiachè tutte le sue vie sieno dirittura; Iddio è verità, senza alcuna iniquità; Egli è giusto e diritto. Esso si è corrotto inverso lui; Il lor vizio non è di figliuoli suoi; Egli è una generazione perversa e storta. Popolo stolto, e non savio, è questa la retribuzione che voi fate al Signore? Non è egli tuo padre, che t'ha acquistato? Non è egli quel che ti ha fatto, e ti ha stabilito? Ricordati de' giorni antichi; Considera gli anni dell'età addietro; Domandane tuo padre, ed egli te lo dichiarerà; I tuoi vecchi, ed essi te lo diranno. Quando l'Altissimo spartiva l'eredità alle nazioni, Quando egli divideva i figliuoli di Adamo, Egli costituì i confini de' popoli, Secondo il numero de' figliuoli d'Israele. Perciocchè la parte del Signore è il suo popolo; Giacobbe è la sorte della sua eredità. Egli lo trovò in una terra di deserto, E in un luogo desolato d'urli di solitudine; Egli l'ha menato attorno, egli l'ha ammaestrato, Egli l'ha conservato come la pupilla dell'occhio suo. Come l'aquila fa muovere la sua nidata, Si dimena sopra i suoi figli, Spande le sue ale, li prende, E li porta sopra le sue penne; Il Signore solo l'ha condotto, E con lui non è stato alcun dio strano. Egli l'ha fatto passare a cavallo sopra gli alti luoghi della terra, Onde egli ha mangiati i frutti de' campi; E gli ha ancora dato a suggere il miele dalla rupe, E l'olio dal macigno; Il burro delle vacche, e il latte delle pecore, Col grasso degli agnelli, e de' montoni di Basan, e de' becchi; Insieme con la grascia del fior di frumento; E tu hai bevuto il vin puro, il sugo dell'uve. Ma Iesurun si è ingrassato, e ha ricalcitrato; Tu ti sei ingrassato, ingrossato, e coperto di grasso; Ed egli ha abbandonato Iddio che l'ha fatto, E ha villaneggiata la Rocca della sua salute. Essi l'hanno mosso a gelosia con iddii strani, E l'hanno irritato con abbominazioni. Hanno sacrificato a' demonii, e non a Dio; A dii, i quali essi non aveano conosciuti, Dii nuovi, venuti di prossimo, De' quali i vostri padri non aveano avuta paura. Tu hai dimenticata la Rocca che t'ha generato, E hai posto in obblio Iddio che t'ha formato. E il Signore l'ha veduto, ed è stato sdegnato, Per lo dispetto fattogli da suoi figliuoli e dalle sue figliuole. E ha detto: Io nasconderò da loro la mia faccia, Io vedrò qual sarà il lor fine; Conciossiachè sieno una generazione perversissima, Figliuoli ne' quali non v'è alcuna lealtà. Essi m'hanno mosso a gelosia per cose che non sono Dio, E m'hanno provocato a sdegno per le lor vanità; Io altresì li muoverò a gelosia per un popolo che non è popolo, E li provocherò a sdegno per una gente stolta. Perciocchè un fuoco s'è acceso nella mia ira. Ed ha arso fino al luogo più basso sotterra, Ed ha consumata la terra e il suo frutto, Ed ha divampati i fondamenti delle montagne. Io accumulerò sopra loro mali sopra mali, E impiegherò contro a loro tutte le mie saette. Saranno arsi di fame, e divorati da carboncelli, E da pestilenza amarissima; E io manderò contro a loro i denti delle fiere, Insieme col veleno de' rettili della polvere. La spada dipopolerà di fuori E dentro delle camerette lo spavento; Giovani e fanciulle, Bambini di poppa e uomini canuti. Io avrei detto: Io li dispergerò per tutti i canti del mondo, e farò venir meno la memoria di loro fra gli uomini; Se non ch'io temeva del dispetto del nemico; Che talora i loro avversari non insuperbissero; Che talora non dicessero: La nostra mano è stata alta, E il Signore non ha operato tutto questo. Conciossiachè essi sieno una gente perduta di consigli, E non vi sia alcun senno in loro. Oh fossero pur savi, e intendessero queste cose, E considerassero il lor fine! Come ne perseguirebbe uno mille, E ne metterebbero due in fuga diecimila, Se non fosse che la lor Rocca li ha venduti, E il Signore li ha messi nelle mani de' lor nemici? Conciossiachè la lor rocca non sia come la nostra Rocca, E i nostri nemici ne sieno giudici. Perciocchè la lor vigna è stata tolta dalla vigna di Sodoma, E da' campi di Gomorra; Le loro uve sono uve di tosco, Hanno i grappi amari. Il lor vino è veleno di dragoni, Crudel veleno d'aspidi. Questo non è egli riposto appo me, E suggellato ne' miei tesori? A me appartiene di far la vendetta, e la retribuzione, Nel giorno che il piè loro vacillerà; Perciocchè il giorno della lor calamità è vicino, E le cose che son loro apparecchiate si affrettano. Quando il Signore avrà fatto giudicio del suo popolo, Egli si pentirà per l'amor de'suoi servitori, Quando egli vedrà che ogni forza sarà venuta meno, E che non vi sarà nè serrato, nè lasciato. E dirà: Ove sono i lor dii? La Rocca, nella quale si confidavano? Il grasso de' sacrificii de' quali essi mangiavano, E il vino delle cui offerte da spandere essi beveano; Levinsi eglino, e soccorranvi, E sienvi per ricetto. Vedete ora, che io, io son desso, E che non v'è alcun Dio meco; Io fo morire, e rimetto in vita; Io ferisco, e guarisco; E non v'è niuno che possa liberar dalla mia mano. Perciocchè io levo la mano al cielo, E dico: Come io vivo in eterno; Se io aguzzo la mia folgorante spada, E prendo in mano il giudicio, Io farò la vendetta sopra i miei nemici, E farò la retribuzione a quelli che m'odiano. Io inebbrierò le mie saette di sangue, E la mia spada divorerà la carne; Io le inebbrierò del sangue degli uccisi e de' prigioni, Cominciando dal capo; con vendette da nemico. Sclamate d'allegrezza, o nazioni, o suo popolo; Perciocchè egli farà la vendetta del sangue de' suoi servitori, E farà retribuzion di vendetta a' suoi avversari, E sarà propizio alla sua terra, al suo popolo.