Seconda lettera ai Corinzi 7:5-7
Seconda lettera ai Corinzi 7:5-7 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Da quando siamo giunti in Macedonia, infatti, la nostra carne non ha avuto nessun sollievo, anzi, siamo stati tribolati in ogni maniera; combattimenti di fuori, timori di dentro. Ma Dio, che consola gli afflitti, ci consolò con l’arrivo di Tito; e non soltanto con il suo arrivo, ma anche con la consolazione da lui ricevuta in mezzo a voi. Egli ci ha raccontato il vostro vivo desiderio di vedermi, il vostro pianto, la vostra premura per me; così mi sono più che mai rallegrato.
Seconda lettera ai Corinzi 7:5-7 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Da quando siamo giunti in Macedonia, infatti, la nostra carne non ha avuto nessun sollievo, anzi, siamo stati tribolati in ogni maniera; combattimenti di fuori, timori di dentro. Ma Dio, che consola gli afflitti, ci consolò con l'arrivo di *Tito; e non soltanto con il suo arrivo, ma anche con la consolazione da lui ricevuta in mezzo a voi. Egli ci ha raccontato il vostro vivo desiderio di vedermi, il vostro pianto, la vostra premura per me; cosí mi sono piú che mai rallegrato.
Seconda lettera ai Corinzi 7:5-7 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Infatti, neanche arrivando in *Macedonia ho avuto sollievo. Ho trovato difficoltà di ogni genere: circondato da persecutori, tormentato da preoccupazioni. Ma Dio, che consola gli sfiduciati, mi ha ridato forza con l’arrivo di Tito. E non solo con il suo arrivo ma anche con la notizia della buona impressione che gli avete fatto. Infatti Tito mi ha detto che desiderate rivedermi e ha parlato della vostra nostalgia e del vostro affetto per me, e così la mia gioia è aumentata.
Seconda lettera ai Corinzi 7:5-7 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Perciocchè, essendo noi venuti in Macedonia, la nostra carne non ha avuta requie alcuna; ma siamo stati afflitti in ogni maniera: combattimenti di fuori, spaventi di dentro. Ma Iddio, che consola gli umiliati, ci ha consolati per la venuta di Tito. E non sol per la venuta d'esso, ma ancora per la consolazione della quale è stato consolato appresso di voi; rapportandoci la vostra grande affezione, il vostro pianto, il vostro zelo per me; talchè io me ne son molto maggiormente rallegrato.