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Primo libro di Samuele 14:25-52

Primo libro di Samuele 14:25-52 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Poi tutto il popolo giunse a una foresta, dove c’era del miele per terra. Quando il popolo entrò nella foresta, vide il miele che colava, ma nessuno si portò la mano alla bocca, perché il popolo rispettava il giuramento. Ma Gionatan non aveva sentito quando suo padre aveva fatto giurare il popolo; egli stese la punta del bastone che teneva in mano, la intinse nel miele che colava, portò la mano alla bocca, e gli si rischiarò la vista. Uno del popolo, rivolgendosi a lui, gli disse: «Tuo padre ha espressamente fatto fare al popolo questo giuramento: “Maledetto l’uomo che oggi toccherà cibo, sebbene il popolo sia estenuato”». Allora Gionatan disse: «Mio padre ha recato un danno al popolo; vedete come l’aver gustato un po’ di questo miele mi ha rischiarato la vista! Ah, se oggi il popolo avesse mangiato a volontà del bottino che ha trovato presso i nemici! Non si sarebbe forse fatto una più grande strage di Filistei?» Essi dunque sconfissero quel giorno i Filistei da Micmas ad Aialon; e il popolo era estenuato e si gettò sul bottino; prese pecore, buoi e vitelli, li scannò sul suolo e li mangiò con il sangue. Questo fu riferito a Saul e gli fu detto: «Ecco, il popolo pecca contro il SIGNORE mangiando carne con il sangue». Egli disse: «Voi avete commesso un’infedeltà; rotolate subito qua presso di me una grande pietra». Saul soggiunse: «Andate in mezzo al popolo e dite a ognuno di condurmi qua il suo bue e la sua pecora e di scannarli qui; poi mangiate, e non peccate contro il SIGNORE mangiando carne con sangue!» Quella notte ognuno del popolo condusse di propria mano il suo bue e lo scannò sulla pietra. Saul costruì un altare al SIGNORE; questo fu il primo altare che egli costruì al SIGNORE. Poi Saul disse: «Scendiamo a inseguire i Filistei nella notte; saccheggiamoli fino alla mattina e facciamo in modo che non ne scampi nemmeno uno». Il popolo rispose: «Fa’ tutto quello che ti pare bene». Ma il sacerdote disse: «Avviciniamoci qui a Dio». Saul consultò Dio e disse: «Devo scendere a inseguire i Filistei? Li darai tu nelle mani d’Israele?» Ma questa volta Dio non gli diede nessuna risposta. Saul disse: «Accostatevi, voi tutti capi del popolo, esaminate e vedete in che consista il peccato commesso questo giorno. Infatti, com’è vero che il SIGNORE, il salvatore d’Israele, vive, anche se il colpevole fosse mio figlio Gionatan, egli dovrà morire». Ma in tutto il popolo nessuno gli rispose. Allora egli disse a tutto Israele: «Mettetevi da un lato e io e mio figlio Gionatan staremo dall’altro». Il popolo disse a Saul: «Fa’ quello che ti pare bene». Saul disse al SIGNORE: «Dio d’Israele, fa’ conoscere la verità!» Gionatan e Saul furono designati dalla sorte, e il popolo ne uscì salvo. Poi Saul disse: «Tirate a sorte fra me e Gionatan mio figlio». E Gionatan fu designato. Allora Saul disse a Gionatan: «Dimmi quello che hai fatto». Gionatan glielo confessò e disse: «Sì, io assaggiai un po’ di miele con la punta del bastone che avevo in mano; eccomi qui: morirò!» Saul disse: «Mi tratti Dio con tutto il suo rigore, se non morirai, Gionatan!» Ma il popolo disse a Saul: «Gionatan, che ha compiuto questa grande liberazione in Israele, dovrebbe forse morire? Non sarà mai! Com’è vero che il SIGNORE vive, non cadrà in terra un capello del suo capo; poiché oggi egli ha operato con Dio!» Così il popolo salvò Gionatan, che non fu messo a morte. Poi Saul smise di inseguire i Filistei, e i Filistei se ne tornarono al loro paese. Quando Saul ebbe preso possesso del suo regno in Israele, mosse guerra a tutti i suoi nemici circostanti: a Moab, agli Ammoniti, a Edom, ai re di Soba e ai Filistei; e dovunque si volgeva, vinceva. Mostrò il suo valore sconfiggendo gli Amalechiti e liberando Israele dalle mani degli oppressori. I figli di Saul erano: Gionatan, Isvi e Malchisua; e delle sue due figlie, la maggiore si chiamava Merab e la minore Mical. Il nome della moglie di Saul era Ainoam, figlia di Aimaaz, e il nome del capitano del suo esercito era Abner, figlio di Ner, zio di Saul. Chis, padre di Saul, e Ner, padre di Abner, erano figli di Abiel. Per tutto il tempo di Saul vi fu guerra accanita contro i Filistei; perciò appena Saul notava un uomo forte e valoroso, lo prendeva con sé.

Primo libro di Samuele 14:25-52 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Poi tutto il popolo giunse a una foresta, dove c'era del miele per terra. Quando il popolo entrò nella foresta, vide il miele che colava, ma nessuno si portò la mano alla bocca, perché il popolo rispettava il giuramento. Ma Gionatan non aveva sentito quando suo padre aveva fatto giurare il popolo; egli stese la punta del bastone che teneva in mano, la intinse nel miele che colava, portò la mano alla bocca, e gli si rischiarò la vista. Uno del popolo, rivolgendosi a lui, gli disse: «Tuo padre ha espressamente fatto fare al popolo questo giuramento: “Maledetto l'uomo che oggi toccherà cibo, sebbene il popolo sia estenuato”». Allora Gionatan disse: «Mio padre ha recato un danno al popolo; vedete come l'aver gustato un po' di questo miele mi ha rischiarato la vista! Ah, se oggi il popolo avesse mangiato a volontà del bottino che ha trovato presso i nemici! Non si sarebbe forse fatto una piú grande strage di Filistei?» Essi dunque sconfissero quel giorno i Filistei da Micmas ad Aialon; e il popolo era estenuato e si gettò sul bottino; prese pecore, buoi e vitelli, li scannò sul suolo e li mangiò con il sangue. Questo fu riferito a Saul e gli fu detto: «Ecco, il popolo pecca contro il Signore mangiando carne con il sangue». Egli disse: «Voi avete commesso un'infedeltà; rotolate subito qua presso di me una grande pietra». Saul soggiunse: «Andate in mezzo al popolo e dite a ognuno di condurmi qua il suo bue e la sua pecora e di scannarli qui; poi mangiate e non peccate contro il Signore mangiando carne con sangue!» Quella notte, ognuno del popolo condusse di propria mano il suo bue e lo scannò sulla pietra. Saul costruí un altare al Signore; questo fu il primo altare che egli costruí al Signore. Poi Saul disse: «Scendiamo a inseguire i Filistei nella notte; saccheggiamoli fino alla mattina e facciamo in modo che non ne scampi nemmeno uno». Il popolo rispose: «Fa' tutto quello che ti pare bene». Ma il sacerdote disse: «Avviciniamoci qui a Dio». Saul consultò Dio, e disse: «Devo scendere a inseguire i Filistei? Li darai tu nelle mani d'Israele?» Ma questa volta Dio non gli diede nessuna risposta. Saul disse: «Accostatevi, voi tutti capi del popolo, esaminate e vedete in che consista il peccato commesso questo giorno. Infatti, com'è vero che il Signore, il salvatore d'Israele, vive, anche se il colpevole fosse mio figlio Gionatan, egli dovrà morire». Ma in tutto il popolo nessuno gli rispose. Allora egli disse a tutto Israele: «Mettetevi da un lato e io e mio figlio Gionatan staremo dall'altro». Il popolo disse a Saul: «Fa' quello che ti pare bene». Saul disse al Signore: «Dio d'Israele, fa' conoscere la verità!» Gionatan e Saul furono designati dalla sorte, e il popolo ne uscí salvo. Poi Saul disse: «Tirate a sorte fra me e Gionatan mio figlio». E Gionatan fu designato. Allora Saul disse a Gionatan: «Dimmi quello che hai fatto». Gionatan glielo confessò, e disse: «Sí, io assaggiai un po' di miele, con la punta del bastone che avevo in mano; eccomi qui: morirò!» Saul disse: «Mi tratti Dio con tutto il suo rigore, se non morirai, Gionatan!» Ma il popolo disse a Saul: «Gionatan, che ha compiuto questa grande liberazione in Israele, dovrebbe forse morire? Non sarà mai! Com'è vero che il Signore vive, non cadrà in terra un capello del suo capo; poiché oggi egli ha operato con Dio!» Cosí il popolo salvò Gionatan, che non fu messo a morte. Poi Saul smise d'inseguire i Filistei, e i Filistei se ne tornarono al loro paese. Quando Saul ebbe preso possesso del suo regno in Israele, mosse guerra a tutti i suoi nemici circostanti: a *Moab, agli *Ammoniti, a *Edom, ai re di Soba e ai Filistei; e dovunque si volgeva, vinceva. Mostrò il suo valore sconfiggendo gli *Amalechiti e liberando Israele dalle mani degli oppressori. I figli di Saul erano: Gionatan, Isvi e Malchisua; e delle sue due figlie, la maggiore si chiamava Merab e la minore, Mical. Il nome della moglie di Saul era Ainoam, figlia di Aimaaz, e il nome del capitano del suo esercito era Abner, figlio di Ner, zio di Saul. Chis, padre di Saul, e Ner, padre d'Abner, erano figli di Abiel. Per tutto il tempo di Saul, vi fu guerra accanita contro i Filistei; perciò appena Saul notava un uomo forte e valoroso, lo prendeva con sé.

Primo libro di Samuele 14:25-52 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Tutti attraversarono un bosco nel quale c’era del miele sul terreno. Mentre passavano, vedevano il miele colare, ma nessuno stese la mano per mangiarne: tutti avevano timore della maledizione. Giònata, però, non aveva udito quel che Saul aveva minacciato alla gente; tese la lancia che aveva in mano, la intinse nel miele e se lo portò alla bocca con la mano. Subito riprese le forze. Ma uno dei soldati gli disse: — Non sai che tuo padre ci ha imposto, sotto pena di maledizione, di non mangiare niente per tutto il giorno? E adesso tutti siamo sfiniti. Giònata rispose: — Mio padre porta il paese alla rovina. Non vedete come mi sono ripreso con un po’ di questo miele? Se i nostri avessero mangiato qualcosa del bottino preso ai nemici, la sconfitta dei Filistei sarebbe stata ancora maggiore. In quel giorno i Filistei furono sconfitti da Micmas fino ad Àialon. I soldati erano sfiniti; Si gettarono sul bottino, presero agnelli, buoi e vitelli, li uccisero sul posto e li mangiarono senza dissanguarli. Qualcuno lo disse a Saul: — La gente sta peccando contro il Signore: mangia anche il sangue! Saul esclamò: — Traditori! Preparatemi subito una grossa pietra. Poi ordinò: — Passate tra la gente e ordinate che ciascuno mi porti qui il suo montone o il suo bue. Li macellerete su questa pietra e poi li mangerete. Così non offenderete il Signore nutrendovi anche di sangue. Quella notte tutti portarono i loro animali e li macellarono sulla pietra. Fu quella la prima volta che Saul innalzò un altare al Signore. Poi Saul propose: — Inseguiamo i Filistei questa notte, non lasciamocene scappare nessuno e facciamo bottino fino all’alba. Tutti risposero: — Va bene, fa’ come credi giusto. Ma il sacerdote disse: — Prima interroghiamo il Signore. Saul interrogò il Signore: — Devo inseguire i Filistei? Li metterai in potere di noi Israeliti? Quella volta Dio non gli rispose. Allora ordinò ai comandanti del popolo: — Venite qui tutti. Cercate di scoprire quale peccato è stato commesso oggi. Come è vero che il Signore vive e dà la vittoria agli Israeliti, vi giuro che il colpevole sarà condannato a morte, fosse pure mio figlio Giònata. Tutti tacevano, e Saul continuò: — Voi mettetevi da una parte, io e mio figlio Giònata ci metteremo dall’altra. Il popolo approvò. Saul interrogò il Signore con questa richiesta: — Dio d'Israele, mostra chi è innocente. Fu tirato a sorte e il popolo risultò innocente a differenza di Saul e Giònata. Saul disse: — Ora sorteggiate tra me e mio figlio Giònata. Giònata risultò colpevole. Saul gli chiese che cosa aveva fatto, e Giònata raccontò: — Ho preso un po’ di miele con la punta della lancia. Sono pronto a morire. Saul giurò: — Il Signore mi punisca severamente se non ti metterò a morte. Ma il popolo disse a Saul: — Perché deve morire Giònata che ha dato agli Israeliti questa grande vittoria? Come è vero che il Signore vive, non gli si deve torcere neppure un capello. Egli ha agito con l’aiuto di Dio. Così il popolo salvò Giònata, ed egli non fu messo a morte. Saul smise di inseguire i Filistei, ed essi tornarono nei loro territori. Saul si assicurò la sovranità sugli Israeliti e combatté contro tutti i nemici che li circondavano: i Moabiti, gli Ammoniti e gli Edomiti, contro il regno di Soba e contro i Filistei. Ebbe successo in ogni sua impresa. Compì azioni coraggiose, sconfisse gli Amaleciti e così liberò gli Israeliti dai loro oppressori. I figli di Saul furono: Giònata, Isvì e Malchisùa; ebbe anche due figlie: Merab, la maggiore, e Mical. La moglie di Saul si chiamava Achinòam ed era figlia di un certo Achimàas. Il capo delle truppe si chiamava Abner ed era figlio di Ner, zio di Saul. Infatti, Ner padre di Abner e Kis padre di Saul erano figli di Abièl. Durante tutto il regno di Saul si combatterono battaglie contro i Filistei. Saul prendeva al suo seguito ogni uomo valoroso e in grado di combattere che incontrava.

Primo libro di Samuele 14:25-52 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Or tutto il popolo del paese venne in una selva, dove era del miele in su la campagna. E, come fu entrato nella selva, ecco del miele che colava; ma non vi fu alcuno che si recasse la mano alla bocca; perciocchè il popolo temeva del giuramento. Ma Gionatan non avea udito quando suo padre avea fatto giurare il popolo; laonde stese la bacchetta ch'egli avea in mano, e ne intinse la cima in un favo di miele, e si recò la mano alla bocca; e i suoi occhi furono rischiarati. E uno del popolo gli fece motto, e disse: Tuo padre ha fatto espressamente giurare il popolo, dicendo: Maledetto sia colui che mangerà oggi alcun cibo; perciò il popolo è stanco. E Gionatan disse: Mio padre ha turbato il paese; deh! vedete come gli occhi miei sono rischiarati, perchè io ho assaggiato un poco di questo miele. E quanto maggiore sarebbe stata la rotta de' Filistei, se il popolo avesse mangiato a piena voglia della preda de' suoi nemici ch'egli ha trovata? perciocchè ora quella non è stata grande. Il popolo adunque, avendo in quel giorno percossi i Filistei da Micmas fino in Aialon, fu grandemente stanco. Onde, voltosi alla preda, prese pecore, e buoi, e vitelli, e li scannò in terra; e il popolo mangiava le carni col sangue. E ciò fu rapportato a Saulle, e gli fu detto: Ecco, il popolo pecca contro al Signore, mangiando le carni col sangue. Ed egli disse: Voi avete misfatto; rotolate ora qua appresso di me una gran pietra. Poi Saulle disse: Andate qua e là fra il popolo, e dite loro che ciascuno meni qua appresso di me il suo bue, e la sua pecora; e qui li scannerete, e mangerete, e non peccherete contro al Signore, mangiandoli col sangue. E ciascuno del popolo menò quella notte il suo bue con la mano, e lo scannò quivi. E Saulle edificò un altare al Signore. Questo fu il primo altare che Saulle edificò al Signore. Poi Saulle disse: Scendiamo dietro ai Filistei di notte, e saccheggiamoli fino allo schiarir della mattina, e non ne lasciamo scampare alcuno. E il popolo disse: Fa' tutto ciò che ti piace. Ma il Sacerdote disse: Accostiamoci qua a Dio. Saulle adunque domandò Iddio, dicendo: Scenderò io dietro a' Filistei? li darai tu nelle mani d'Israele? Ma il Signore non gli diede alcuna risposta in quel dì. Laonde Saulle disse: Accostatevi qua tutte le comunità del popolo; e sappiate, e vediate in che si è oggi commesso questo peccato. Perciocchè, come il Signore che salva Israele vive, avvegnachè quel peccato si trovi in Gionatan, mio figliuolo, egli del tutto ne morrà. E niuno di tutto il popolo gli rispose. Poi disse a tutto Israele: Voi, state da un lato, ed io e Gionatan, mio figliuolo, staremo dall'altro. E il popolo disse a Saulle: Fa' ciò che ti piace. E Saulle disse al Signore Iddio d'Israele: Mostra chi è innocente. E Gionatan e Saulle furono presi; e il popolo scampò. Poi Saulle disse: Traete la sorte fra me a Gionatan, mio figliuolo. E Gionatan fu preso. Allora Saulle disse a Gionatan: Dichiarami ciò che tu hai fatto. E Gionatan gliel dichiarò, e disse: Io di vero ho assaggiato con la cima della bacchetta ch'io avea nella mano, un poco di miele; eccomi, ho io da morire? E Saulle disse: Così mi faccia Iddio, e così mi aggiunga, Gionatan, se tu del tutto non muori. Ma il popolo disse a Saulle: Gionatan, che ha fatta questa gran liberazione in Israele, morrebbe egli? tolga Iddio che ciò avvenga. Come il Signore vive, non gli caderà pur un capello di testa in terra; perciocchè egli ha operato oggi con l'aiuto di Dio. Il popolo adunque riscosse Gionatan, sì che non morì. Poi Saulle se ne tornò dalla caccia dei Filistei; e i Filistei se ne andarono al luogo loro. COSÌ Saulle, avendo preso il regno sopra Israele, guerreggiò contro a tutti i suoi nemici d'ogn'intorno; contro a Moab, e contro a' figliuoli di Ammon, e contro ad Edom, e contro ai re di Soba, e contro a' Filistei; dovunque egli si volgeva, vinceva. Fece ancora un esercito, e percosse Amalec, e riscosse Israele dalla mano di quelli che lo predavano. Ora i figliuoli di Saulle erano Gionatan, ed Isui, e Malchi-sua; e delle sue due figliuole, la primogenita avea nome Merab, e la minore Mical. E il nome della moglie di Saulle era Ahinoam, figliuola di Ahimaas; e il nome del capo del suo esercito era Abner, figliuolo di Ner, zio di Saulle. E Chis, padre di Saulle, e Ner, padre di Abner, erano figliuoli di Abiel. E tutto il tempo di Saulle vi fu aspra guerra contro a' Filistei; e Saulle accoglieva appresso di sè qualunque uomo prode, e qualunque persona di valore egli vedeva.