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Geremia 18:14-23

Geremia 18:14-23 ICL00D

Avete mai visto la neve abbandonare le vette rocciose del Libano? Avete mai visto l’acqua abbandonare i gelidi torrenti di montagna? Invece il mio popolo mi ha dimenticato! Brucia incenso in onore di idoli inutili, che lo fanno inciampare sulla sua strada, lo fanno deviare dalla via percorsa da sempre per camminare su sentieri nemmeno tracciati. Ha ridotto la sua terra in una condizione spaventosa che strappa grida di orrore senza fine. Chi passa di lì, rimane sconvolto e scuote amaramente la testa. Davanti al nemico, io disperderò il mio popolo, come polvere sollevata dal vento orientale. Volterò loro le spalle, non li guarderò nemmeno quando saranno colpiti dalla rovina». Alcuni dissero: «Via, facciamola finita con Geremia! Avremo sempre sacerdoti per istruirci, uomini saggi per darci buoni consigli e profeti che annunziano il messaggio di Dio. Demoliamo Geremia con la diffamazione e non badiamo più a quel che dice». Allora pregai così: «Signore, guarda che cosa mi capita, senti che cosa dicono i miei nemici. In cambio del bene, si deve rendere il male? Essi mi scavano la fossa! Eppure, Signore, ti ricordi? Sono venuto a pregarti in loro favore per allontanare la tua collera. Ora però, fa’ morire di fame i loro figli, o falli passare a fil di spada. Le loro mogli restino vedove e senza figli, gli uomini muoiano di peste e i giovani siano uccisi dalla spada in battaglia. Fa’ piombare i banditi su di loro, falli urlare di spavento nelle loro case. Essi mi scavano la fossa, vogliono farmi cadere in un agguato. Ma tu, Signore, conosci tutti i progetti che essi fanno per uccidermi. Non cancellare questo loro delitto, non perdonare questo peccato. Falli crollare davanti a te, su loro riversa la tua collera».